Due giurie e nessun primo premio per il Callas
di Francesco Bertini
Numerosi premi speciali, ma nessun giovane artista che abbia saputo meritare l'ambito primo premio nella seconda edizione del concorso scaligero.
Verona 1 agosto 2014 - Il Teatro Filarmonico di Verona ha ospitato, il primo agosto scorso, la finale della seconda edizione del Concorso internazionale scaligero Maria Callas, fortemente voluto dal direttore artistico Nicola Guerini. La dedica vuole essere un omaggio della città veneta a un’artista fondamentale del secolo scorso: protrattasi per varie stagioni estive, la presenza di Maria Callas in Arena oltre a fissare il debutto internazionale del soprano rappresenta il trampolino di lancio di una carriera stellare. Molti i candidati ascoltati nelle varie fasi della competizione iniziata il 28 luglio: i giovani, provenienti dalle parti più disparate del pianeta, sono giunti in sei alla conclusione. Due giurie hanno ascoltato e valutato i cantanti: quella d’onore presieduta da Cecilia Gasdia (anche madrina del Festival) e composta dal direttore d’orchestra Donato Renzetti, dal musicologo Giancarlo Landini, dal regista Pierluigi Pizzi e dal direttore artistico della Fondazione Arena Paolo Gavazzeni e quella critica guidata dal critico musicale de “L’Arena”, Gianni Villani, e costituita da Silvia Campana, critico musicale de “L’Opera”, Alessandro Cammarano, redattore capo di “Operaclick”, Lukas Franceschini, direttore di “Opera Libera” e Giorgio Bagnoli, direttore di “GBOpera”. All’abbassarsi delle luci è entrata in scena la giovane attrice Annalisa Renzulli che si è cimentata con un estratto da Medea di Euripide, cavallo di battaglia, nella versione messa in musica da Cherubini, della stessa Callas. La prosecuzione è stata affidata alle cure di Vittorio Testa, storico conduttore del programma televisivo Loggione, presente nei palinsesti fino al 2012. A seguire si sono esibiti i sei candidati, ciascuno impegnato in due brani per lo più tratti da opere di Verdi e Puccini, senza tralasciare incursioni in lavori di Donizetti, Boito, Massenet, Leoncavallo e Bellini. Insostituibile l’accompagnamento pianistico di Richard Barker.
Al termine delle esecuzioni le giurie si sono ritirate lasciando il tempo al presentatore di conferire il premio Festival Maria Callas Verona alla memoria di Ivo Vinco, di Alida Ferrarini e di Carlo Bergonzi, recentemente scomparso. Sono stati inoltre assegnati riconoscimenti a Fiorenza Cossotto, purtroppo impossibilitata a partecipare, e Gianfranco Cecchele che con forte temperamento ha formulato opinioni sul teatro musicale oggigiorno e intelligenti consigli ai giovani concorrenti. Il premio “Loggione”, offerto dalla Libreria Antiquaria Perini e decretato dai voti del pubblico, è andato al soprano coreano Sun Hyung Cho, mentre il tenore Xiqiu Zhang si è aggiudicato ben due riconoscimenti: il premio speciale “Giovanni Zenatello”, istituito in collaborazione con l’associazione Verona Lirica, e il premio speciale “Peter Maag”, voluto dal Fondo Peter Maag e consegnato dalla vedova del maestro Marica Franchi Maag. All’arrivo dei giurati sul palcoscenico è stato conferito per primo il Premio speciale della Critica, intitolato a Carlo Bologna e in collaborazione con il giornale L’Arena, al soprano pugliese Sara Rossini ritenuta la più meritevole dei concorrenti, nonostante la mancanza di elementi di spicco tra i finalisti. Uguale motivazione ha spinto la giuria d’onore a non assegnare il primo premio “Maria Callas” esortando i giovani cantanti a proseguire lo studio e il perfezionamento. Il secondo posto è toccato al baritono coreano Mansoo Kim, mentre il terzo ex aequo a Sara Rossini e al giovane mezzosoprano mantovano Mariam Battistelli. In finale vi era anche il soprano Roberta Mantegna. Il calore del pubblico ha accompagnato i concorrenti durante l’intera serata.