L’Ape musicale

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Guardare al futuro per ricordare

Per il quinto anno consecutivo la città del bresciano ha reso omaggio a Giacinto Prandelli, simbolo di una Lumezzane che non vuole essere ricordata solo come storico centro industriale, ma che sa affermare una propria identità culturale rivolta anche ai giovani nel nome dell'artista concittadino.

LUMEZZANE (BS) 23 aprile 2015 - Giacinto Prandelli nacque nel 1914 a Lumezzane (BS) da una famiglia di imprenditori che non vide di buon occhio la vocazione musicale e la decisione di dedicarsi alla carriera artistica del giovane primogenito. Anche a costo di sacrifici, Giacinto seguì la sua strada e fu scelto personalmente da Toscanini, fu stimato e richiesto da Cilea e Alfano, fu il primo interprete di Peter Grimes in Italia, fu elogiato dalla Callas, frequentemente e felicemente al fianco suo e della Tebaldi, fu lodato come attore da Gassman. Fu un grande artista ma anche un modello di determinazione, serietà, signorilità, passione. Morì a Milano nel 2010 e per la città natale (le cui frazioni un secolo fa non erano ancor nemmeno unite in un unico Comune) ricordarlo è un dovere e un orgoglio che va ben al di là dell'evento cui appiccicare a mo' di etichetta il nome famoso della gloria locale. Si è, viceversa, sempre cercato di dare un senso propositivo alla serata consacrata ogni anno dal 2011 alla figura del tenore lumezzanese: dapprima intrecciando un Galà lirico con frammenti video di interviste e brani interpretati da Prandelli (O dolce incanto, 2011), quindi allestendo una versione “cameristica” di Madama Butterfly appositamente ideata dalla musicologa Roberta Pedrotti per tre soli interpreti e l'intervento della voce registrata di Prandelli, Pinkerton sognato e irrimediabilmente lontano. Nel 2013, in concomitanza con il bicentenario verdiano, ci si è invece concentrati su brani dalla Traviata, altro cavallo di battaglia del tenore, intercalati da brani del romanzo di Dumas affidati a un attore; infine nel 2014, per il centenario dalla nascita, un concerto lirico affiancato alla rievocazione del rapporto fra Prandelli e la città natale, sui cambiamenti intercorsi in quegli ultimi dieci decenni [Leggi la cronaca dello scorso anno].

I cantanti sono sempre stati giovani, perché la memoria sia fondamenta del futuro e si potesse riconoscere una continuità affettuosa fra Prandelli e le nuove generazioni: Julija Samsonova, David Sotgiu, Riccardo Certi, Daniele Girometti,, Yasko Sato, Erika Fonzar, Maria Rosaria Lopalco, Paola Cacciatori, Roberto Lee, Benedetta Bagnara, Teresa Iervolino, Giorgio Misseri. Oltre all'accompagnatrice stabile Kuniko Kumagai, si sono esibiti al piano anche due giovani solisti come Federica Bortoluzzi e Paolo Gorini.

Per il quinto anno consecutivo in cui la chiusura di stagione del teatro Comunale Odeon di Lumezzane è consacrata a Prandelli e all'opera, trascorsi 101 anni dalla nascita dell'artista, si è proposto uno spettacolo dal titolo Passioni e Belcanto, dedicato alle passioni che la musica esprime, a quelle che suscita nel pubblico e che ispirano gli interpreti. Per questo ci si è affidati al brio e al grande affiatamento del baritono Biagio Pizzuti (classe 1987) e del soprano Daniela Cappiello (classe 1990), che hanno spaziato fra arie e duetti da Mozart a Bellini, da Donizetti a Verdi, dalla commedia alla tragedia. Uno spazio speciale, fra le due parti del concerto vero e proprio, è stato creato dagli attori Laura Mantovi e Daniele Squassina, che hanno letto missive sentite, profonde e commuoventi inviate da melomani di tutto il mondo a Prandelli durante la sua carriera.

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I documenti sono stati messi a disposizione dalla moglie del maestro, la signora Annamaria, accolta sempre con affetto e gratitudine dall'abbraccio della comunità lumezzanese. Donna sensibile, colta, musicista raffinata (studiò a sua volta canto con Giannina Arangi Lombardi), conversatrice amabile, lucidissima memoria storica e attenta osservatrice e consigliera di giovani talenti, la signora Prandelli è sempre l'ospite preziosa cui la serata è dedicata e cui le autorità cittadine hanno porto l'omaggio di un mazzo di fiori e di una targa commemorativa.

Ancor maggiore è stata quest'anno, peraltro, la riconoscenza nei suoi confronti, per aver offerto non solo la possibilità di leggere le lettere degli ammiratori, ma anche un suo toccante pensiero originale rivolto al marito, nonché l'onore di avere sulla scena, quasi presenza tangibile del tenore concittadino, un costume di scena di sua proprietà, realizzato per Rigoletto dalla sartoria della Scala e indossato poi per molte altre opere, fra cui Faust a Torino.

Roberta Pedrotti, direttore artistico, ha presentato la serata, che ha avuto la cura teatrale della regista Sara Poli, cui si deve, oltre al raffinato gioco di luci, anche la scelta dei brani letti dagli attori e la loro mise en espace, che ha guadagnato applausi a scena aperta al pari delle pagine musicali.

Al termine doppio bis: il soprano Daniela Cappiello ha voluto dedicare espressamente alla signora Annamaria "Caro nome" da Rigoletto, quindi lei e Biagio Pizzuti hanno salutato il pubblico con uno spumeggiante duetto Papageno Papagena.

La serata è promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Lumezzane e realizzata in collaborazione anche con la testata L'ape musicale.

 

 

Nelle foto di Umberto Favretto, la moglie e la figlia del m° Prandelli, il cast al completo, il sindaco Matteo Zani e l'assessore alla cultura Rossana Bossini


 

 

 
 
 

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