All'opera in salotto - I sogni di Werther
Accompagnati da Richard Barker, Giuliana Gianfaldoni ed Emanuele D'Aguanno, con la partecipazione straordinaria di Nicola Alaimo, ricordano Giacinto Prandelli in un concerto a Lumezzane (BS).
Con il patrocinio dell'Ape musicale - concretizzato attraverso la collaborazione con l'Associazione amici dell'Ape musicale - e la direzione artistica di Roberta Pedrotti, si è tenuta il 15 maggio al teatro Comunale Odeon di Lumezzane (BS) la sesta edizione di Lumezzane per Giacinto Prandelli, appuntamento lirico annuale promosso dall'assessorato alla cultura in memoria dell'illustre tenore concittadino scomparso nel 2010.
Il concerto, per la prima volta programmato in orario pomeridiano, si è aperto con l'interpretazione da parte degli attori Anna Palladino e Davide Di Maria del passo dai Dolori del giovane Werther di Goethe corrispondente alla lettura dei canti di Ossian, cui ha fatto naturale seguito l'ascolto della voce di Prandelli in "Ah non mi ridestar" dal Werther di Massenet. Roberta Pedrotti ha quindi ricordato come questa fosse l'opera con la quale il tenore lumezzanese più si identificò, fra quelle del suo repertorio; invitato sul palco il pianista Richard Barker è stato rievocato il suo incontro con Prandelli, accompagnato proprio in "Pourquoi me réveiller" (in francese, e perfetto, questa volta) quando già si era ritirato dalle scene. Sulla base di questo ricordo si è deciso di porre al centro del programma le emozioni e i sogni del teatro d'opera rivissuti nel salotto grazie al pianoforte. Nell'essenziale impianto scenico spiccava, perciò, il costume originale indossato da Prandelli nell'opera di Massenet.
Il soprano Giuliana Gianfaldoni e il tenore Emanuele d'Aguanno hanno dato il via al programma ufficiale, la prima con "Sul fil d'un soffio etesio" da Falstaff e "Oh quante volte, oh quante" da I Capuleti e i Montecchi, il secondo con La ricordanza di Bellini e "Una furtiva lagrima" dall'Elisir d'amore, entrambi nella scena e duetto di Donn'Anna e Don Ottavio dal Don Giovanni.
Werther fu il personaggio più amato e tante volte affrontato; Riccardo in Un ballo in maschera fu il ruolo a lungo sognato e mai interpretato da Giacinto Prandelli: a ricordare come i versi di Somma mai furono intonati dal tenore lumezzanese sulle note di Verdi, tornano i due attori a leggere, semplicemente, senza musica, alcuni versi dal secondo e dal terzo atto. Se questo sogno verdiano mai si concretizzò fu anche perché anche molti compositori viventi si contendevano Prandelli per le loro opere: fra questi Umberto Giordano, che lo volle per la celebrazione del cinquantesimo anniversario del debutto scaligero di Fedora. E una sorpresa fuori programma è venuta proprio nel segno di Giordano, con il baritono Nicola Alaimo, reduce dal successo, sempre alla Scala, nella sua Cena delle beffe e giunto a Lumezzane con una applauditissima interpretazione di "Nemico della Patria" da Andrea Chénier.
Si è tornati al programma ufficiale con il duetto "Chiedi all'aura lusinghiera" dall'Elisir d'amore fra soprano e tenore, l'omaggio di D'Aguanno a Werther con "Pourquoi me réveiller" e un brillante finale in cui la Gianfaldoni ha interpretato "Ah rendetemi la speme" dai Puritani.
Fra calorosi applausi si è ben distinta l'immediata approvazione per la voce della signora Annamaria Prandelli, moglie del maestro e sempre graditissima ospite a Lumezzane.
A coronare il concerto, con la consegna di fiori e targhe e i sentiti ringraziamenti dell'assessore alla Cultura Rossana Bossini [video], un bis: il duetto fra Adina e Dulcamara dall'Elisir d'amore interpretato da Giuliana Gianfaldoni e Nicola Alaimo.
Da segnalare la presenza in sala di una significativa, quanto educata attenta ed entusiasta, rappresentanza degli studenti dell'Istituto superiore Primo Levi e dell'agenzia formativa Don Angelo Tedoldi, coinvolti attraverso una serie di incontri dedicati all'opera lirica e la realizzazione di un'intervista alla signora Annamaria Prandelli.
I ragazzi dell'agenzia formativa hanno anche collaborato all'allestimento di un buffet offerto agli artisti e al pubblico nel foyer del teatro, dove sono state anche esposte riproduzioni di storiche fotografie di Prandelli scattate a Lumezzane come nei più grandi teatri del mondo.
Un ringraziamento particolarmente sentito va alla generosità e alla passione degli artisti, ma anche a coloro i quali hanno aderito alla sottoscrizione pubblica per contribuire - insieme con i fondi stanziati dal Comune e dagli sponsor della stagione del Teatro Odeon - al progetto Lumezzane per Giacinto Prandelli.
foto Sergio Di Giacomo