La seconda compagnia
24 settembre - Per certi versi complementare a Mariella Devia è la bella prova di Maria Pia Piscitelli nel secondo cast, dove la seconda può vantare rispetto alla prima una frequentazione ventennale col ruolo (dai tempi degli allestimenti della trilogia Tudor di Jonathan Miller fino alle recite di Lyon e Barcelona di dieci anni or sono). Le frecce al suo arco stanno nella declamazione efficace, nella bravura alle prese con le roulades e nelle altre agilità; la voce rispetto al passato si è un poco assottigliata, e ciò intacca lievemente l’effetto del micidiale finale secondo dove Elisabetta deve condurre un pesantissimo concertato (con le alternanze di modi maggiore/minore tipicamente donizettiane, nel quale la linea di canto è una frase in progressivo inabissamento), ma ciò non offusca una prova complessivamente degna di lode.
Ismael Jordi si serve del suo timbro ammaliante e prezioso per disegnare un bel Roberto; le risorse tecniche non sono ancora pari all’ingente qualità delle doti naturali, sicché il registro acuto non è esente da occasionali fibrosità così come le mezze voci talvolta risultano spoggiate, ma il successo di pubblico è comunque caloroso oltre che meritato.
Veronica Simeoni è una Sara ideale e anche Ángel Ódena, sebbene decisamente villain, non sfigura come Nottingham.
Completano entrambe le prestigiose compagnie il sonoro Gualtiero di Andrea Mastroni e un Cecil un po’ nasale di Juan Antonio Sanabria.