L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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La composizione di Ivan Fedele è incorniciata da due opere molto significative della grande tradizione sinfonica, una di rara esecuzione ed un'altra celeberrima e tra le più amate dal pubblico: il Wandrers Sturmlied op. 14per coro e orchestra, su testo di Goethe, composizione giovanile di Richard Strauss e la Sinfonia n.4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms, capolavoro assoluto della maturità brahmsiana. I due lavori sono stati composti nello stesso periodo (1884-1885), e rappresentano un emblematico passaggio di testimone tra la grande tradizione romantica e le derive estreme nel secolo breve.

“La figura dell’homo viator rappresenta una costante poetica del Romanticismo tedesco. Emblema dello Sturm und Drang, l’anima irrequieta del viandante si ribella contro le tradizioni consolidate, alla ricerca di nuovi valori spirituali ed estetici. Si tratta di una rivoluzione al contempo interiore ed esteriore, che mira a ricomporre la frattura illuminista tra natura e società. Il genio è la forza creatrice capace di superare questa divisione. E l’artista, animato dal genio, è colui che è in grado di comprendere e rivivere in sé la natura e i suoi violenti contrasti, non mediante l’esercizio della razionalità, ma grazie ad una profonda sensibilità. L’anelito del viandante trova così la risposta al proprio inquietum cor: in un rinnovato rapporto con la natura, l’uomo riconosce infine l’essenza divina che lo unisce al tutto.

Sono questi i temi del Wandrers Sturmlied(Canto di tempesta del viandante), scritto da Goethe intorno al 1772, all’inizio della sua fase stürmisch. Si tratta di un componimento strofico nel quale è possibile scorgere l’influenza dell’ode tripartita di Pindaro. Nella prima parte il Viandante, travolto dalla potenza degli elementi naturali, rivolge la propria invocazione al Genio, immagine della creatività artistica, impetrandone protezione e sostegno: colui che non viene abbandonato dal Genio può infatti andare incontro alla tempesta, cantando come l’allodola. La presenza del Genio è però capace anche di attrarre verso il Viandante le Muse e le Càriti, dispensatrici di grazia e bellezza. Ritrovata l’armonia tra arte e natura, il Viandante – ora simile agli dei – è infine in grado di librarsi sull’acqua e sulla terra.

Su questa prima sezione dell’ode goethiana si basa il Wandrers Sturmliedop. 14 di Richard Strauss (1864 – 1949), ampio componimento per coro e orchestra scritto nel 1884, in quella fase della maturazione estetico-musicale che Strauss stesso definì come Brahmsschwärmerei, caratterizzata cioè da una adesione entusiastica allo stile compositivo di Johannes Brahms (1833 – 1897). […]

“ […] Nell’ottobre del 1885 il ventunenne Richard Strauss, che aveva da poco iniziato il suo apprendistato a Meiningen come assistente di Hans von Bülow, ebbe l’occasione di conoscere personalmente Johannes Brahms e di collaborare alle prove orchestrali in vista della prima esecuzione della quarta Sinfonia, op. 98. Composta tra le estati del 1884 e del 1885, l’ultima sinfonia di Brahms è segnata da un clima meditativo e malinconico che si annuncia già nella scelta della tonalità, Mi minore, raramente utilizzata in opere sinfoniche […]. L’op. 98 rappresenta la summa del magistero compositivo di Johannes Brahms e dei due principi fondamentali che ne stanno alla base: il rigore della forma-sonata, portata al grado estremo di complessità, e la tecnica della variazione come motore di sviluppo formale. […]”.

“[…] I tre movimenti di Syntax, per orchestra, del compositore leccese Ivan Fedele (1953) completano un progetto unitario iniziato nel 2009. Syntax 0.1 (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), nasce infatti in quell’anno, da una commissione dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano. Come dichiarato dallo stesso autore, in questo brano, concepito come un omaggio a Joseph Haydn, Fedele concentra la sua attenzione sugli aspetti innovativi che hanno contraddistinto lo stile maturo del padre del classicismo viennese e su quelle istanze dello Sturm und Drang che stanno alla base di «un nuovo pensiero musicale ancora oggi fondante per la cultura occidentale». Syntax 0.2 (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e Syntax 0.3 (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), che vengono qui presentati in prima esecuzione assoluta, sono stati commissionati nel 2014 dall’Accademia Filarmonica di Bologna. Rivelatori e programmatici i sottotitoli dei tre movimenti, modellati sulla sintassi standard dell’indirizzo di posta elettronica: le iniziali del nome del compositore occupano la posizione dell’identificativo utente (o username) e hanno di volta in volta come proprio dominio (il riferimento al provider, seguito da un punto che ne individua lo stato di appartenenza o il settore del dominio stesso) Haydn, Mozart e Beethoven. I messaggi e-mail, che in Syntax vengono inviati all’ascoltatore, riprendendo le parole dell’autore, sono dunque un modo per «cogliere nel presente elementi sintattici del passato ancora oggi pregnanti […] perché un grande di una qualsiasi epoca riverbera la propria luce nella storia sino all’attualità».


 

 

 
 
 

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