L’Ape musicale

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teatro bellini di Napoli: stagione 2016/17

STAGIONE IN MOSTRA - 2016- 2017

Il Teatro è aperto. L’ingresso è libero.
Al diavolo i gadget e i computer: andate a teatro, occupate le file in platea e in galleria, porgete orecchio alla parola e osservate attentamente le immagini viventi. Davanti a voi c’è il teatro, non consentite che la vostra vita frenetica lo trascuri

Anatolij Vasil’ev

Il Teatro si fa e si vede, si vive, è impossibile limitarsi a raccontarlo. Allora, perchè non sublimarlo attraverso le arti figurative, che, a differenza delle parole, hanno il dono di sintetizzare e comunicare un concetto, un'immagine, un’emozione, una suggestione?
Partendo da quest'idea e dall’esigenza sempre più forte di creare sinergie significative e durature con altre realtà che cercano di ridare a Napoli la centralità che merita in ambito artistico, è stato naturale immaginare una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli in questa occasione rappresentata dal prof. Rino Squillante e da un gruppo di allievi dell'Accademia.
Grazie a questa collaborazione, stasera “debutta” l'“esposizione” della nostra stagione, con un progetto dove l'arte figurativa si fonde con l'arte preformativa.
I giovani artisti, ispirati dai testi, dalle note di regia o dalle foto di scena degli spettacoli e delle attività da noi programmate per la stagione 2016/17, hanno lasciato libera la loro creatività. Un progetto destinato a vivere nel tempo: una mostra che oggi occupa gli spazi del Teatro Bellini, che nel mese di settembre vivrà nell’Accademia stessa e grazie al quale, nel corso della stagione, le singole opere saranno esposte nel foyer, accompagnamdo, di volta in volta, gli spettacoli che le hanno ispirate.
Stasera gli spettacoli ci emozioneranno prima ancora di vivere in scena, attraverso colori che squarciano una tela, attraverso una scultura che parla di “noi” o un delicato gioco di luci e ombre di una foto.
Non è casuale che abbiamo scelto di affiancare alla mostra il progetto VOCI NEL DESERTO.
Il giorno in cui avremmo semplicemente dovuto presentare la nostra stagione seduti dietro ad un tavolino, abbiamo scelto di vivere e far vivere il Teatro, di ragionare e di riflettere.
Così, attraverso le parole di grandi autori, attori, filosofi e cantautori del passato ci fermiamo a pensare allo stato del Teatro oggi, alla reale esigenza di fruire di questo insostituibile momento di scambio di emozioni e pensieri.
È attraverso il recupero della memoria, immergendoci in questo fiume di riflessioni, proposte idee e pensieri sul Teatro che ne riconosciamo il valore.
Lavoriamo per costruire un Teatro che non si limiti a essere un contenitore di spettacoli ma che sia spazio dinamico e vitale, un luogo senza confini dove tutti possano sentirsiparte di un fenomeno vivo, di un rito che si ripete da secoli. Un vero e proprio ponte tra tutte le espressioni artistiche, che precorra le esigenze e favorisca le commistioni: immaginiamo una comunità di artisti, maestranze e pubblico che partecipano alla stessa liturgia.
Si ringraziano per la collaborazione l'Accademia di Belle Arti e Voci nel Deserto insieme a tutti coloro che hanno reso possibile questa serata: i Posteggiatori Tristi, il movimento Be Quiet, le associazioni Napolinova e Fertango e tutti gli artisti che hanno accolto l'invito a partecipare.
Daniele Russo


 

 

 
 
 

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