L'opera contemporanea tratta da Primo Levi
domenica 16 ottobre ore 10:05
martedì 18 ottobre ore 16:51
Rai 5 propone domenica 16 e martedì 18 ottobre l'opera - qui non c'è - perché di Andrea Molino, su libretto di Giorgio Van Straten ispirato a Primo Levi che ha debuttato a Bologna il 24 aprile 2014.
“Il titolo – spiega il compositore e direttore d’orchestra Andrea Molino - è tratto da “Se questo è un uomo“ di Primo Levi: è la risposta datagli da un guardia di Auschwitz che gli aveva strappato di mano un pezzo di ghiaccio con il quale tentava di dissetarsi. La base della drammaturgia del progetto è, riprendendo Hannah Arendt, il problema fondamentale della natura e della funzione del giudizio umano: il punto critico nel quale i mezzi tradizionali di distinzione tra giusto e sbagliato, tra bene e male, falliscono il loro scopo; la solitudine dell’uomo in questa condizione; la necessità ultima dell’assunzione di responsabilità. Tale fallimento ha luogo proprio nelle situazioni in cui quella capacità di distinzione sarebbe maggiormente utile: quando è in gioco la definizione dell’essenza stessa della condizione umana.
– qui non c’è perché - è il capitolo conclusivo di una ideale trilogia iniziata con due precedenti lavori multimediali di Andrea Molino: CREDO, del 2003-2004, sui conflitti etnici e religiosi, e WINNERS, del 2005-2006, sul tema “vincitori e vinti”. Diversi e importanti elementi costitutivi di quei due progetti sono presenti anche in questo caso:
- la tematica, evidentemente non letteraria e a forte connotazione sociale;
- la scelta di una drammaturgia non narrativa;
- l’utilizzo di contributi testuali ed audiovisivi di diversa provenienza, inseriti organicamente nel tessuto della composizione musicale e multimediale;
- la presenza di una orchestra sinfonica – vera protagonista scenica – ad unirsi ai diversi solisti vocali e strumentali;
- un utilizzo approfondito e drammaturgico delle nuove tecnologie della comunicazione.
I diversi elementi del vocabolario musicale, mediale e teatrale (musica, testi, multimedialità, interattività, suono, scena, luci) sono concepiti in modo unitario e convergono in un linguaggio organico, anche attraverso un uso integrato della tecnologia. Così come nei lavori precedenti, il progetto sceglie di seguire un percorso non narrativo e non metaforico. […]
Il flusso dello spettacolo è dunque creato attraverso una sequenza continua di momenti di teatro musicale, ciascuno affrontando uno o più aspetti del tema, connessi attraverso una drammaturgia non narrativa ma lineare. Spunti anche molto diversi l’uno dall’altro – testi di varia provenienza, contributi audiovisivi, collegamenti in diretta con luoghi “altri” -, intimamente connessi con la tematica principale, vengono elaborati nella drammaturgia ed inseriti nel contesto del linguaggio teatrale.
Un approccio specifico ed innovativo alle possibilità offerte dalla multimedialità è qui un elemento di particolare importanza. Diverse sorgenti video sincronizzate creeranno un contrappunto organico alla composizione musicale, ai testi e alla performance teatrale.
Particolarmente significativa sarà caratterizzazione drammaturgica dei luoghi “altri”, scelti per la loro rilevanza rispetto alla tematica del progetto (Wim Wenders: “The sense of the place”). Da questi luoghi contributi audiovisivi di diverso genere, in diretta e in registrata, confluiranno in sala, inseriti nella composizione musicale e teatrale. I contributi audiovisivi saranno inoltre fisicamente suonati dai musicisti sul palco; un software multimediale sviluppato specificamente (MeRit) permetterà loro di interagire con il materiale audiovisivo con la stessa flessibilità e complessità della musica: il video diventa uno strumento”.
Sulla scena ci saranno il grande performer americano David Moss con il suo Institute for Living Voice – di cui è Direttore Artistico – e la cantante Anna Linardou; le parti solistiche strumentali verranno eseguite da BL!NDMAN [sax] e BL!NDMAN [drums], Bruxelles.
La presentazione della prima assoluta al Comunale di Bologna
La recensione della prima assoluta
- qui non c’è perché -
musica di ANDREA MOLINO
libretto di GIORGIO VAN STRATEN
AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Prima rappresentazione assoluta
Commissione del Teatro Comunale di Bologna
(Edizioni Musicali RAI Trade)
Andrea Molino, direttore Wouter van Looy, regia Ief Spincemaille (Werktank), scene Kurt D’Haeseleer (Werktank), video Johanna Trudzinski, costumi Daniele Naldi, luci Holger Stenschke, regia del suono Ralf Strecker, sviluppo sistema interattivo
Voci soliste David Moss e Anna Linardou
Institute for Living Voice Aline Goffin, Annelinde Bruijs, Sander De Winne
BL!NDMAN (sax) Koen Maas, Roeland Vanhoorne BL!NDMAN (drums) Tom De Cock, Hannes Nieuwlaet, Stijn Schoofs
Lottatori Alessandro Bellavia, Enrico Zavatti, Simone Pivi, Egor Krasilnikov
Writer Giovanni Iafrate
We are here chorus (in video)
Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone
CAB – Club Atletico Bologna 1948
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Allestimento del Teatro Comunale di Bologna in coproduzione con Muziektheater Transparant Anversa
in collaborazione con deSingel Antwerpen, Operadagen Rotterdam, De Vlaamse Opera, GRAME - Centro Nazionale di Creazione Musicale di Lione.
Lo spettacolo è realizzato con il contributo di
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna