In teatro, in piazza e in tournée
Torna per due giorni la grande Tosca che andrà in tournée in Giappone
Sabato 1 e domenica 2 maxischermo in piazza Massimo con posti a 1 euro
Oggi alle 18.30 prova generale aperta organizzata da Bnl a favore di Telethon
In piazza sabato alle 18.30 La Traviata, poi Coppelia, domenica alle 17.30 Tosca
PALERMO. Torna per sole due recite, già quasi sold out, la grande Tosca di Giacomo Puccini con la regia di Mario Pontiggia e le scene di Francesco Zito che andò in scena al Teatro Massimo nel 2014 e che, nel prossimo giugno, andrà in tournée in Giappone insieme con La traviata. La prima venerdì alle 20.30, una seconda recita domenica 2 alle 17.30.
Un allestimento del Teatro Massimo realizzato dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di grande impatto scenico con un cast (tutto nuovo rispetto a tre anni fa) che vede sul podio Gianluca Martinenghi e nei ruoli principali Fiorenza Cedolins (Tosca), Marcello Giordani (Cavaradossi), Sebastian Catana (Scarpia). Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo.
Oggi alle 18.30 la prova generale aperta al pubblico a favore di Telethon, un appuntamento con la solidarietà che s’inserisce nell’ambito della proficua collaborazione - ormai giunta al sesto anno consecutivo - tra la Bnl e la Fondazione Teatro Massimo, che ha permesso di raccogliere fino a oggi circa duecentomila euro per sostenere Telethon e la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.
Domani e sabato 1, invece, alle 18.30, andranno in scena le due ultime recite fuori abbonamento de La Traviata di Verdi, sempre con la regia di Pontiggia e le scene di Francesco Zito, che ha riscosso un grandissimo successo. Una rara occasione di assistere a due opere in due giorni consecutivi.
E in questa occasione, sabato 1 domenica 2, torna “Piazza Massimo”: verrà allestita una grande platea all’aperto, proprio accanto al Teatro, dove le due opere saranno trasmesse in diretta su maxischermo con posti al costo simbolico di 1 euro per ogni spettacolo: La Traviata sabato 1 alle 18.30, Tosca domenica 2 alle 17.30. Inoltre sabato 1, dopo La Traviata, alle 21.50 sarà trasmesso Coppelia, il balletto in due atti con la coreografia di Amedeo Amodio andato in scena al Teatro Massimo nel 2015. Con Anbeta Toromani e Alessandro Macario, Riccardo Riccio, Michela Viola, musica composta da Léo Delibes, direttore Alessandro Ferrari, scene di Emanuele Luzzati e Luca Antonucci, costumi di Luisa Spinatelli, musiche originali di Giuseppe Calì, Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro Massimo.
La manifestazione si inserisce nel quadro delle celebrazioni che festeggiano quest’anno i 120 anni dalla inaugurazione del teatro e i 20 anni dalla riapertura del 1997.
“è un’esperienza – dice il sovrintendente Francesco Giambrone - che mira a rendere fruibile per un pubblico vasto l’opera lirica come genere popolare e per tutti. Un’iniziativa che va nella direzione che portiamo avanti di un Teatro inclusivo, aperto alla città, sensibile alle istanze del sociale. Un Teatro che ha affiancato al suo straordinario Coro di voci bianche un Coro Arcobaleno composto dai bambini di tutte le etnie presenti in città, un Teatro che porta gli spettacoli nelle periferie grazie al progetto Opera camion, un Teatro che ha appena lanciato una Kids Orchestra per offrire ai musicisti in erba uno spazio per fare musica insieme e per un sano scambio di esperienze”.
“Dopo aver aperto le proprie porte alla città – dice Leoluca Orlando, sindaco e presidente della Fondazione Teatro Massimo - il Teatro ancora una volta va incontro alla città, portando la musica in piazza, offrendo a tutti la possibilità di godere momenti indimenticabili di svago e cultura in uno splendido scenario. Non solo come sindaco e presidente del Teatro, ma a nome di tutta la città credo doveroso dire un grande grazie agli artisti, alle maestranze e alla dirigenza del Massimo, che sono una grande risorsa per e di Palermo”.
Proprio a Palermo Giacomo Puccini, nel 1896, abbozzò i primi spunti musicali di Tosca.
“La stesura dell’opera – scrive Eleonora Di Cintio nel programma di sala - costò a Puccini una gestazione lunga quattro anni, buona parte dei quali spesi, oltre che in incontri con editore, librettisti, uomini di chiesa, in una febbrile ricerca delle sonorità che avrebbero dovuto rendere il soundscape della Roma scenario della tragedia che si staglia a ridosso della battaglia di Marengo. Capitolina è l’ambientazione della Tosca, capitolino fu il palcoscenico, quello del Teatro Costanzi, che nel 1900 ne ospitò il debutto sotto la direzione di Leopoldo Mugnone”.
Una Tosca, questa con la regia di Pontiggia e le scene e i costumi di Zito, che tre anni fa fu accolta trionfalmente, dove la dialettica è quella tra libertà individuale e potere. Il sipario si alza sull’interno di Sant’Andrea della Valle, ma sull'altare centrale la cupola si abbassa e s’inclina in modo che il cerchio della lanterna diventa un occhio che guarda la scena e il pubblico. È questo spunto visivo – che incombe nel primo atto e torna nel terzo – ad assurgere a simbolo di un potere asfissiante, ossessivo e pervasivo, espressione di una religiosità opprimente e formale. Il secondo atto è un andirivieni di figure inquietanti, nella maggior parte dei casi appartenenti al clero. Nel terzo atto, l’amplificazione sonora del canto del pastorello e le campane che si odono nell’alba romana creano un incanto schiacciato dai tre elementi che dominano la scena: la cupola in lontananza, l’inferriata che separa il proscenio dal piano di fondo e un pesante motivo marmoreo con le insegne papali, sul quale Tosca si arrampica nella fuga finale, calpestando quella morsa di oppressione dalla quale con atto estremo riesce a liberarsi.
TOSCA
Melodramma in tre atti
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
DirettoreGianluca Martinenghi
Regia Mario Pontiggia
Scene e costumiFrancesco Zito
Luci Bruno Ciulli
Assistente alla regia Angelica Dettori
Assistente alle sceneAntonella Conte
Assistente ai costumiIlaria Ariemme
Floria ToscaFiorenza Cedolins
Mario CavaradossiMarcello Giordani
Il barone Scarpia Sebastian Catana
Cesare AngelottiRomano Dal Zovo
Il sagrestanoPaolo Orecchia
SpolettaMario Bolognesi
SciarroneItalo Proferisce
Un carceriereCosimo Diano
Un pastore Alice Licata
Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo
Maestro del CoroPiero Monti
Maestro del Coro di voci biancheSalvatore Punturo
Allestimento del Teatro Massimo
realizzato dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Costumi Atelier Nicolao (Venezia), Sartoria Mario Russo (Roma) – Parrucche Mario Audello (Torino)
Calzature C. T. C. Pedrazzoli (Milano)
In occasione della tournée in Giappone
31 marzo, 2 aprile 2017
Note biografiche
Gianluca Martinenghi
Ha studiato pianoforte con Piero Rattalino e composizione con Bruno Bettinelli. Ha perfezionato poi lo studio della direzione d’orchestra con Donato Renzetti e Giacomo Zani. Ha svolto attività di musicologo scrivendo saggi specialistici sul pianoforte per riviste come Musica, Symphonia e Piano Time. Contemporaneamente ha intrapreso la carriera teatrale iniziando l’attività al Teatro Regio di Torino come maestro di sala, ruolo che gli ha permesso di affrontare il repertorio operistico, assistendo musicisti del valore di Gianandrea Gavazzeni e Yuri Ahronovijtch. Per diversi anni ha lavorato per il Teatro Massimo di Palermo e con l’Orchestra del Teatro Massimo ha eseguito numerosi concerti sinfonici e diretto importanti produzioni del Novecento come L’arca di Noé di Benjamin Britten (di cui è stato prodotto un CD), Pollicino di Hans Werner Henze e Una favola per caso di Lucio Gregoretti e Nicola Sani. È stato assistente e preparatore per musicisti quali Vladimir Ashkenazy, Rudolph Barshaj e Bruno Campanella.
Ha collaborato in qualità di direttore, oltre che col Teatro Massimo di Palermo, con teatri di grande prestigio quali il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro dell’Arena di Verona, il Teatro Bellini di Catania, la Deutsche Oper di Berlino, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro Donizetti di Bergamo, il Teatro Pavarotti di Modena, il Teatro Comunale di Ferrara, l’Opera Ireland di Dublino, il Teatro di Stato dell’Opera di Tirana, il Palm Beach Opera, il Teatro Goldoni di Livorno, Teatro di Lubecca e con Istituzioni Sinfoniche quali l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra Regionale dell’Abruzzo, l’Orchestra Sinfonica di Malaga, l’Orchestra Sinfonica delle Baleari, l’Orchestra Sinfonica della Città di Murcia, l’Orchestra della Suisse Romande di Losanna, l’Orchestra Sinfonica di Laval in Canada, l’Orchestra Sinfonica di Tenerife, l’Orchestra Toscanini di Parma, l’Orchestra Sinfonica di Hong Kong, Münchner Rundfunkorchester, l’Orchestra Sinfonica di Montreal, l’Orchestre Philarmonique de Montecarlo; tra le più significative esecuzioni troviamo I Capuleti e i Montecchi di Bellini al Teatro Massimo di Palermo, Don Pasquale, Il Campanello e La figlia del reggimento di Donizetti al Teatro Donizetti di Bergamo, La traviata e i Carmina Burana al Teatro Bellini di Catania, La sonnambula al Teatro Comunale di Bologna.
Nel 2012 ha diretto due delle più importanti orchestre internazionali, la Münchner Rundfunkorchester e l'Orchestre Symphonique de Montréal, e ha avuto l’onore di dirigere il raro titolo Iris di Mascagni per la Fondazione Arena di Verona (diretto precedentemente a Verona solo dallo stesso Mascagni) con grande successo di pubblico e di critica. Di recente ha diretto al Festival di Dubrovnik e al NCPA di Pechino. Ha inaugurato il Festival di Taormina 2013 con Rigoletto (trasmesso in mondovisione) e nel 2014 ha aperto il Festival di Siracusa con Aida alla guida dell’Orchestra del Teatro Bellini di Catania. Tra gli impegni più recenti, Tosca al National Hong Kong Theatre, Rigoletto al Teatro Bellini di Catania, Turandot al Performing Art Center di Seoul e un concerto con Diana Damrau e la Budapest Philarmonic Orchestra. Dal 2016 è direttore musicale della Macedonian Opera and Ballet.
Mario Pontiggia
nato a Las Flores (Argentina) e formatosi a Buenos Aires e Belgrano, si è perfezionato con Pier Luigi Pizzi. È stato direttore di produzione dell’Opéra di Monte-Carlo (1994-2004) e direttore artistico dell’Opera di Las Palmas de Gran Canaria (2002-2014). Il suo repertorio come regista, scenografo e costumista comprende L’incoronazione di Poppea, Il ritorno d’Ulisse in patria, Dido and Aeneas, La serva padrona, Acia, Galatea e Polifemo, Giulio Cesare, La grotta di Trofonio, Die Entführung aus dem Serail, Die Zauberflöte, La clemenza di Tito, Fidelio, L’italiana in Algeri, I Capuleti e i Montecchi, Norma, I puritani, L’elisir d’amore, Roberto Devereux, Attila, Macbeth, I masnadieri, I due Foscari, Rigoletto, La traviata, Un ballo in maschera, Simon Boccanegra, Aida, Otello, Tristan und Isolde, Die Fledermaus, Hänsel und Gretel, Les pêcheurs de perles, Carmen, Les contes d’Hoffmann, Thaïs, La Navarraise, Cavalleria rusticana, Pagliacci, La bohème, Tosca, Madama Butterfly, La rondine, Turandot, Boris Godunov, Mozart e Salieri, Elektra, Ariadne auf Naxos, Il segreto di Susanna, Eine florentinische Tragödie, Das Wundertheater, The Rake’s Progress, La voix humaine, Escorial.
A Buenos Aires, la sua produzione di Boris Godunov (Teatro Colón, 2006) è stata nominata al premio ACE della critica argentina; per lo stesso teatro ha realizzato Elektra (premio ACE 2007).
In Italia ha lavorato anche nei teatri di Reggio Emilia, Ferrara, Modena, Sassari, Cagliari, quindi è stato ospite a Tolosa, Nagoya, Yokohama, Tokyo, Taormina, Santiago de Compostela, Sanxay, Fontvieille, Firenze, Oviedo, A Coruña, Zurigo. Nel 2000 ha partecipato al gala inaugurale della Salle des Princes (Monte-Carlo) e nel maggio 2014 al gala inaugurale dell’Opera di Firenze con il primo atto di Tosca diretto da Zubin Metha.
Per il Teatro Massimo ha messo in scena Otello, Il ritorno d’Ulisse in patria, L’incoronazione di Poppea, Tosca e La bohème.
Francesco Zito
Laureato in Archittetura a Firenze, ha studiato alla Slade School of Art di Londra. Dopo il debutto nel 1977 alla Fenice, ha lavorato con il regista Jorge Lavelli sin dal 1988, anno dell’inaugurazione del Théâtre National de la Colline con El público di Lorca, creando poi i costumi di numerose produzioni di prosa e di lirica al Festival d’Aix-en-Provence e all’Opéra di Parigi. Sempre con Lavelli ha realizzato i costumi di Siroe di Händel alla Fenice di Venezia e al BAM di New York, di Babel 46 di Montsalvatge e de L’enfant et les sortilèges di Ravel al Teatro Real di Madrid e al Liceu di Barcellona, del Vascellofantasma di Wagner al San Carlo di Napoli e di Merlin di Dorst al Festival di Fourvière. Per il Maggio Musicale Fiorentino ha disegnato scene e costumi per Wozzeck con la regia di William Friedkin e la direzione di Zubin Mehta e Das Marienleben di Hindemith con Carla Fracci (con la quale ha lavorato anche alla Scala per Alma Mahler), all’Opera di Roma scene e costumi per Charlotte Corday di Ferrero con la regia di Mario Martone e per numerosi balletti, nonché al Teatro Argentina per Possesso di Yehoshua. Ha realizzato scene e costumi per Simon Boccanegra a Pechino con Placido Domingo e la direzione di Myung Whun-Chung con la regia di Moshinsky. Ha inoltre collaborato con Carolyn Carlson, con Graham Vick e con il regista giapponese Keita Asari. Nel 2016 ha realizzato i costumi per L’ombre de Venceslao di Martin Matalon, in prima assoluta all’Opéra di Rennes, in coproduzione con il Centre Français de Promotion Lyrique e una rete di teatri francesi, con il Teatro Colón di Buenos Aires e il Teatro Musico di Santiago del Cile.
Al Teatro Massimo ha realizzato scene e costumi per Falstaff, Ernani, Il castello del principe Barbablù di Bartók e Persée et Andromède di Ibert, Angélique di Ibert, Franca Florio di Ferrero, Tosca, Cavalleria rusticana e Le toreador, e La bohème.
Bruno Ciulli
Laureato in Scienze e Tecnologie dello Spettacolo, dal 1981 al 2008 è stato lighting designer del Teatro Massimo di Palermo. Nel corso della sua carriera ha inoltre collaborato sin dagli anni Settanta con, fra gli altri, Lamberto Puggelli, Filippo Crivelli, Alberto Fassini, Graziella Sciutti, Stefano Vizioli, Giorgio Gallione, Pierfrancesco Maestrini, Maurizio Avogadro sia nel teatro di prosa che in quello lirico. Ha inoltre curato le luci di alcuni spettacoli di Antonello Venditti e Claudio Baglioni. Nel 2004 ha collaborato con Irene Papas al Teatro Greco di Siracusa per Antigone. Fra i suoi impegni più recenti, anche numerosi incarichi internazionali alla Washington National Opera, al Saõ Carlos di Lisbona, a Valencia e a Salonicco, al Teatro Regio di Torino, all’Opéra di Nizza e al Teatro Verdi di Pisa, Il trovatore, Il barbiere di Siviglia e Carmen al Luglio Musicale Trapanese e spettacoli come Anna Frank. Parole dall’ombra (Imperfect Dancers) e al Teatro Filarmonico di Verona per Lucia di Lammermoor.
Angelica Dettori
Nasce a Firenze nel 1986. Coltiva la sua passione per la musica diplomandosi alla MaxBalletAccademy di Firenze e facendo parte di varie formazioni vocali. Laureata in Gestione di Eventi Culturali al Progeas di Firenze e successivamente con tesi magistrale in Storia e Critica del Teatro all’Università degli studi di Parma, dal 2007 lavora come assistente alla regia presso vari teatri, collaborando con diversi registi in Italia e all’estero (Mario Pontiggia, Nicolas Joel, Carlos Saura). Debutta alla regia nel 2014 con Il Piccolo Spazzacamino di B. Britten, andato in scena al Piccolo Teatro Comunale - Maggio Musicale Fiorentino.
Antonella Conte
Nata a Lecce, si diploma in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 1997 inizia il suo lavoro di assistente per lo scenografo Francesco Calcagnini con il quale realizza Simon Boccanegra per l’Opéra di Montecarlo; Medea di Euripide per la regia di Luca Ronconi; Straszny Dwòr per il Festival di Wexford. Dal 1999 al 2003 collabora con Denis Krief in veste di assistente alle scene, realizzando tra gli altri A Midsummer Night’s Dream e Prova d’orchestra per il Teatro dell’Opera di Roma; Moses und Aron per il Teatro Massimo di Palermo; Un ballo in maschera per il Teatro Comunale di Bologna. Dal 2005 è assistente di Francesco Zito e dal 2008 collabora con Mario Pontiggia. Da febbraio 2014 a dicembre 2014 ha ricoperto l’incarico di assistente del direttore degli allestimenti del teatro lirico di Cagliari.
Ilaria Ariemme
Si diploma in Scenografia e costume per lo spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Inizia la carriera lirica come assistente ai costumi di Maria Carla Ricotti, che segue in
svariate produzioni italiane e straniere.
Nel 2015 è assistente di Francesco Zito per Simon Boccanegra prodotto dal NCPA di Pechino e nel 2016 di William Orlandi per Turandot, spettacolo inaugurale del XXX Festival Internazionale di Musica di Macao. Nel gennaio 2017 firma i costumi di Madama Butterfly opera-pocket di produzione As.li.co., per la regia di Roberto Catalano.
In prosa è assistente di Margherita Baldoni in spettacoli diretti da Carmelo Rifici e prodotti dal Teatro Stabile di Bolzano. Dal 2007 inizia l’assidua e creativa collaborazione con il regista Andrea Chiodi per cui firma i costumi di numerosi spettacoli. Crea scene e costumi per Sulla morte senza esagerare, regia di Riccardo Pippa, produzione Teatro dei Gordi, spettacolo vincitore del Premio Scintille 2015.
Fiorenza Cedolins
Vincitrice nel 1995 del Concorso lirico internazionale “Pavarotti International”, debutta come Tosca a fianco del grande tenore al Teatro dell’Opera di Philadelphia. Da allora sviluppa una carriera internazionale che la porta ad esibirsi costantemente nei più grandi teatri d’opera del mondo e nelle più prestigiose sale da concerto. All’Arena di Verona si esibisce per 14 stagioni, con titoli come Aida, Tosca, Madama Butterfly, Il trovatore, La bohème.
Tra le sue numerose esibizioni nei principali teatri e festival in Italia e all’estero ricordiamo Cavalleria rusticana al Ravenna Festival diretta da Muti, Madama Butterfly al Teatro alla Scala di Milano e all’Arena di Verona con Oren e Zeffirelli, Aida nel 2013 per il Centenario del Festival dell’Arena di Verona e per il bicentenario verdiano con Oren e la regia di De Bosio; Tosca al Teatro San Carlo di Napoli, al Maggio Musicale Fiorentino con Mehta, all’Opéra Bastille di Parigi, all’Opernhaus di Zurigo, al Liceu di Barcellona, alla Fenice di Venezia; Don Carlo con Gatti per l’inaugurazione del Teatro alla Scala di Milano; Otello all’Opernhaus di Zurigo, con la regia di Graham Vick, e al Teatro San Carlo di Napoli; Norma al Teatro Bellini di Catania in occasione del bicentenario belliniano, al New Nationat Theater di Tokyo e al Liceu di Barcellona; Il trovatore, sempre in occasione del bicentenario verdiano, sia al Maggio Musicale Fiorentino, con la direzione di Mehta e la regia di Pizzi, che all’Arena di Verona diretta da Oren e con la regia di Zeffirelli, oltre che al Covent Garden di Londra, al Teatro Regio di Parma, al Teatro San Carlo di Napoli, al Teatro Massimo di Palermo, al Teatro Real di Madrid, al Liceu di Barcellona e al New National Theater a Tokyo; Alice in Falstaff al festival di Salisburgo con Mehta e la regia di Michieletto in occasione del bicentenario verdiano, oltre che alla Bayerische Staatsoper con Mehta, al Liceu di Barcellona con Luisi, alla Nederlandse Opera con l’orchestra del Concertgebouw diretta da Gatti e la regia di Carsen; Maria Stuarda al Teatro La Fenice di Venezia.
Nelle numerose esecuzioni della Messa da Requiem di Verdi è stata diretta da Maazel, Chailly, Mehta, Gatti, Oren. Si esibisce spesso in recital e concerti in grandi sale quali il Teatro alla Scala di Milano, l’Auditorium di Santa Cecilia di Roma, la Royal Albert Hall di Londra. Svolge una intensa attività di docente di canto, tenendo masterclass per prestigiose istituzioni musicali.
Marcello Giordani
Ha calcato i palcoscenici dei più prestigiosi teatri d’opera del mondo ed è stato acclamato dalla critica internazionale come uno dei più importanti tenori dei nostri giorni. La sua eccezionale versatilità gli ha permesso di coprire un vasto repertorio che va dal bel canto di Bellini e Rossini, al lirismo del repertorio operistico francese, alle opere di Puccini e Verdi che esigono qualità vocali da tenore lirico spinto.
La straordinaria ed intensa carriera lo ha condotto sul palcoscenico dei teatri: Teatro alla Scala, Metropolitan di New York, Covent Garden a Londra, Opernhaus di Zurigo, Wiener Staatsoper, Opéra National di Parigi, Liceu di Barcellona, Deutsche Oper di Berlino, San Francisco Opera, Houston Grand Opera, Maggio Musicale Fiorentino, Opera di Roma, Regio di Parma, Regio di Torino, Bellini di Catania, Comunale di Bologna, Arena di Verona, Festival Puccini di Torre del Lago. Ha lavorato con direttori d’orchestra del calibro di Daniele Gatti, James Levine, Zubin Mehta, Antonio Pappano e Georg Solti. Ospite regolare del Met di New York, dove ha debuttato nel 1993, ha preso parte a numerose produzioni fra le qualiMadama Butterfly, La Gioconda, La bohème, Simon Boccanegra, Carmen, Un ballo in maschera, Ernani, Turandot, Roméo et Juliette, Manon Lescaut, Lucia di Lammermoor, La fanciulla del West, Les Troyens, Tosca, TrovatoreeAida, molte delle quali nuove produzioni e incise in HD.
Ha inaugurato la stagione 2012/13 interpretando con successoLa forza del destinoal Liceu di Barcelona, cui sono seguiti Un ballo in mascheraad Amburgo e Berlino;Turandota Bilbao, Cagliari e Napoli;Manon Lescauta São Paulo;Les vêpres siciliennesa Nizza;Les troyensad Amburgo;Manon Lescaut,TurandoteAidaa Vienna;Toscaa Cincinnati e Budapest;Edgar al Real di Madrid; Pagliacci a Torino.
Recentemente è stato protagonista di Manon Lescaut al Teatro Bellini di Catania, dove nelle passate stagioni ha interpretato Un ballo in mascherae Andrea Chénier. Con l’Orchestra Bellini di Catania ha inciso il cd di arie siciliane Sicilia bella, mentre tra le incisioni ricordiamo inoltre un CD di canzoni italiane “Ti voglio tanto bene” con l'orchestra filarmonica di Szeged e La Jérusalem di Verdi per Philips.
I prossimi impegni prevedono La fanciulla del west a Charlotte; Le villi a Madrid; Manon Lescaut a Liegi; Edgar a St.Gallen.
Sebastian Catana
Nato a Cluj in Romania, dopo i primi studi musicali in patria si trasferisce negli USA dove si perfeziona nei training programs della Seattle Opera e della Baltimora Opera e si classifica in numerosi concorsi americani ed europei.
Nel 2001 il suo debutto operistico come Thorène Les Huguenots alla Carnegie Hall con la Opera Orchestra of New York, nel 2003, come Schaunardne La bohème sotto la guida di Daniel Oren, il debutto alla Metropolitan Opera, teatro con il quale collaborerà in seguito in numerose parti di fianco e dove sarà anche Valentin in Faust, e nel 2007 il debutto europeo come Paolo in Simon Boccanegra al Teatro Comunale di Bologna.
Numerosi i grandi personaggi verdiani ai quali ha già dato vita: i protagonisti di Nabucco (West Palm Beach, Philadelphia, New Zeland, Frankfurt, Stuttgart, Festival di Avenches, Bologna, Tel Aviv, Arena di Verona e Deutsche Oper Berlin) e Macbeth (Münchener Rundfunkorchester, Atene, Bratislava), il Conte di Luna ne Il trovatore (Valencia, sotto la guida di Zubin Mehta, e Hong Kong), Miller in Luisa Miller (Lione, Torino e Malmö), Francesco Foscari ne I due Foscari (Trieste, Toulouse, Santiago del Cile), Ezio in Attila (Busseto per il Festival Verdi), Giorgio Germont ne La traviata (Losanna, Deutsche Oper di Berlino), Don Carlo in Ernani (Dortmund Festival), Fordin Falstaff (Losanna), Seid ne Il corsaro (Washington Concert Opera).
Fra i suoi impegni recenti e futuri il debutto all’Opéra Bastille in Tosca, Cavalleria rusticana al Teatro Filarmonico di Verona, Rigoletto e Un ballo in Maschera a Düsseldorf, Tosca e La traviata al Festival di Savonlinna, Tosca ad Hong Kong e Bari, La donna Serpente a Torino, Nabucco a Caracalla, Aida a Verona, I due Foscari al Concertgebouw di Amsterdam, La traviata a Pittsburgh e all’Opera di Roma, Rigoletto a Trieste, a Santiago del Cile e al Berkshire Opera Festival.
Romano Dal Zovo
Inizia lo studio del canto nel 2007 con i bassi Ivo Vinco e Bonaldo Giaiotti. Per il circuito As.Li.Co. debutta come Gregorio in Roméo et Juliette di Gounod nella stagione 2011. Semifinalista al concorso europeo As.Li.Co. 2012, ha sostenuto il ruolo di Sarastro nella produzione di Operadomani As.Li.Co. 2012.
Partecipa nel 2012 a Rienzi a Tolosa in co-produzione con l’Accademia del Teatro alla Scala.
Nel 2013 canta in La traviata (Commissionario) all’Opéra di Monte Carlo, in Don Carlo (Il frate) al Théâtre du Capitole di Tolosa, in Gianni Schicchi al Teatro Regio di Parma e in concerto al fianco di Daniela Dessì e Ivan Inverardi. Su invito di Daniela Dessì ha partecipato poi al Gala Verdiano a Belgrado.
Vincitore del Primo Premio del concorso Operapoesia 2013, ha debuttato come Colline in La bohème al Teatro Filarmonico di Verona nel 2014, anno in cui si qualifica come finalista al Concorso Internazionale Voci Verdiane di Busseto.
Nel 2015 vince il terzo premio al concorso Giacinto Prandelli a Brescia, al Filarmonico di Verona è stato impegnato come Erster Priester in Die Zauberflöte, in Don Giovanni a Salerno, Tosca all’Arena di Verona, debuttando come Lodovico in Otello a Parma. Nello stesso anno vince il secondo premio del concorso “Salvatore Licitra”.
Recentemente viene scelto da Daniel Oren per sostenere il ruolo di Ramfis in Aida, al fianco di artisti del calibro di Giovanna Casolla, Hui He, Claudio Sgura. Nel 2016 è Conte di Ceprano in Rigoletto al Teatro Filarmonico di Verona, Larkens ne La fanciulla del West e Ufficiale in Madama Butterfly al Teatro alla Scala (dove tornerà per Andrea Chénier nel 2017), Re in Aida, Marchese D’Obigny ne La Traviata all’Arena di Verona.
Paolo Orecchia
Nato a Roma, compie gli studi musicali presso il conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara, diplomandosi con il massimo dei voti. Debutta nel 1986, nel ruolo di Malatesta in Don Pasquale e prosegue la carriera cantando in tutti i più prestigiosi enti teatrali italiani, teatri di tradizione e sedi di festivals internazionali; dal Regio di Torino allo Sferisterio di Macerata, dalla Scala di Milano al Massimo di Palermo, dal San Carlo di Napoli all’Arena di Verona. È stato Belcore ne L’elisir d’amore, Don Alfonso in Così fan tutte e Leporello in Don Giovanni, Sharpless in Madama Butterfly, Don Carissimo in LaDirindina, Beaupertuis ed Emilio nel Cappello di paglia di Firenze.
Apprezzatissimo caratterista, è abituale interprete di ruoli come Il Sagrestano in Tosca, Mathieu in Andrea Chenier, Dancairo in Carmen, Silvano in Un ballo in maschera, Hortensius nella Fille du régiment, Schaunard ne La bohème, ruolo cantato, inoltre, alla Fenice di Venezia ed alla Scala di Milano sotto la direzione di Gavazzeni nell’allestimento di Zeffirelli.
Tra gli impegni recenti, Unballo in maschera a Bologna, Faust, La bohème e La traviata a Torino, La bohème a Brescia, Cremona e Reggio Emilia, Paolo in Simon Boccanegra a Bordeaux, La bohème a Como e Pavia, Andrea Chénier a Genova, Carmen a Torino, Adriana Lecouvreur a Napoli.
Mario Bolognesi
È nato a Roma, dove ha compiuto gli studi musicali specializzandosi nel repertorio di tenore lirico leggero. Ha debuttato nella città natale con le cantate di Bach e oggi svolge un’intensa attività concertistica e teatrale in Italia e all’estero.
Ha cantato molte opere in prima esecuzione in epoca moderna: Adamo di Galuppi, La schiava liberata di Jommelli al San Carlo di Napoli con Curtis, Tito di Cesti e Il sogno di Scipione di Mozart con Hogwood alla Fenice e al Teatro Olimpico di Vicenza in occasione del Festival Mozart. Si è subito distinto per la grande versatilità di repertorio grazie alla musicalità e duttilità vocale e stilistica che gli hanno permesso di esplorare campi musicali diversi che vanno dal Barocco al teatro del Sette-Ottocento con partiture di Mozart, Cimarosa, Paisiello e Rossini, fino alle composizioni di musica moderna e contemporanea di Berio, Bussotti, Henze, Manzoni e Nono.
In Italia e all’estero ha cantato nei maggiori teatri e festival: Teatro alla Scala, Opera di Roma, Teatro Massimo di Palermo, Arena di Verona, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di Bologna, Glyndebourne Opera Festival, Colón di Buenos Aires, Théâtre des Champs Élysées di Parigi, Alte Oper di Francoforte, etc. Tra i direttori e i registi con i quali ha collaborato, Muti, Maazel, Whung Chung, Berio, Oren, Mehta, Bartoletti e Zeffirelli, Montaldo, Cavani, Krief, Cobelli, Salvatores, Pizzi.
Italo Proferisce
Nato a Napoli, inizia il suo percorso musicale con lo studio del pianoforte, dedicandosi in seguito al canto lirico e conseguendo il diploma col massimo dei voti presso il Conservatorio di Salerno sotto la guida di C. Di Segni. Nel 2012 ottiene la laurea di II livello in Disciplina della musica presso il Conservatorio di Ferrara sotto la guida di P. Coni. In questi anni ha seguito studi di perfezionamento con R. Bruson, G. Boyagian, S. Carroli, J. Anderson, G. Maffeo e A. Gazale.
È stato finalista e vincitore di concorsi lirici: “Roma Festival” (2009), “Città di Bologna” (2009), “Toti Dal Monte” (2010), “Scuola Dell’Opera Italiana” del Teatro Comunale di Bologna (2010), “ Anselmo Colzani” a Budrio (2011).
Sin dal suo debutto nel 2012 ha avuto l’opportunità di conoscere e lavorare con registi e direttori di fama internazionale quali Zubin Mehta, Renato Palumbo e Franco Zeffirelli.
I ruoli debuttati spaziano dal Settecento all’opera contemporanea: tra gli altri Schaunard ne La bohème al Teatro Massimo di Palermo, al Teatro delle Muse di Ancona, al Teatro Nazionale di Macedonia e al Bangkok International Festival of Music & Dance, Alessandro di Macedonia ne Lo specchio magico di Vacchi in prima mondiale al Teatro dell’Opera di Firenze, Monterone in Rigoletto al Teatro dell’Opera di Roma, Archelaos in Der König Kandaules di Zemlinsky al Teatro de la Maestranza di Siviglia, Marek ne Il Ghetto di Varsavia di Colombini in prima mondiale al Teatro Verdi di Pisa.
Di recente ha cantato ne La bohème (Marcello) al Teatro del Giglio di Lucca. Vanta anche un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero e collabora con la Fondazione Luciano Pavarotti.
Cosimo Diano
Si diploma in canto al conservatorio “Cilea” di Reggio Calabria e consegue la Laurea in Musicologia al DAMS di Bologna.
Vince il Concorso “Mario Del Monaco” di Marsala ed è finalista al concorso “Adriano Belli” di Spoleto. Vince il premio “Primo Palcoscenico” indetto dal Conservatorio di Cesena e debutta nel ruolo di Germont ne La traviata al Teatro Bonci di Cesena. Canta poi in Turandot e Madama Butterfly al Festival Pucciniano di Torre del Lago. Tra i ruoli intrepretati: Sharpless (Madama Butterfly), Marcello e Schaunard (La bohème), Simon Boccanegra, Belcore (L’elisir d’amore), Tonio (Pagliacci), Alfio (Cavalleria Rusticana), Figaro (Il barbiere di Siviglia), Scarpia (Tosca). Ha inciso con I Solisti Veneti, diretti dal maestro Claudio Scimone, la Messa di Gloria di Mascagni per la Warner Music Italy.