MACBETH
di Giuseppe Verdi
Come soggetto per l’opera commissionatagli nel 1846 da Alessandro Lanari per il Teatro della Pergola di Firenze, Verdi aveva preso in considerazione I masnadieri e Macbeth, riservandosi di decidere sulla base dei cantanti che avrebbe effettivamente avuto a disposizione. Macbethinfatti, contrariamente ai Masnadieri, non richiede un tenore di primo piano, mentre sono indispensabili un baritono e un soprano di eccezionali qualità. Quando alla fine di settembre il cast fu definito, con la presenza del grandissimo baritono Felice Varesi, la scelta cadde definitivamente su Macbeth. Verdi dimostrò uno speciale interesse per quest’opera, in cui diede prova di un’insolita attenzione per i dettagli di scrittura, per il colore strumentale, per l’aderenza della linea di canto alla situazione drammatica. Per questo suo primo incontro con il teatro di Shakespeare, insomma, Verdi fu particolarmente pignolo: con i librettisti Piave e Maffei, con l’impresario, al quale chiese di non badare a spese per la messinscena dell’opera, e con i cantanti, che sottopose a interminabili sessioni di prova perché rendessero le sue intenzioni espressive nei minimi particolari. La prima del 14 marzo 1847 ebbe un notevole successo e l’opera fu ben presto replicata in tutt’Italia. Nel 1865, a Parigi, fu rappresentata una seconda versione, radicalmente rimaneggiata da Verdi.
ATTO I
Scena I. Macbeth e Banco, generali dell’esercito di re Duncano, si imbattono in una congrega di streghe. Le streghe profetizzano che Macbeth sarà re di Scozia e Banco padre di futuri re.
Scena II. Nel castello di Macbeth, Lady Macbeth legge una lettera che riferisce i successi militari del marito e la profezia. Quando un messaggero annuncia che Duncano sta giungendo al castello con Macbeth, la donna decide di agire. La notte stessa persuade Macbeth a uccidere Duncano. Macbeth, dopo aver compiuto il delitto, è attanagliato dal rimorso. Lady Macbeth lo motteggia per la sua pusillanimità, poi va nelle stanze di Duncano per incolpare le guardie. Macduff – nobile scozzese – e Banco giungono per svegliare il re, e il delitto è scoperto.
ATTO II
Scena I. Macbeth è ora re di Scozia, e il figlio di Duncano, Malcolm, si è rifugiato in Inghilterra. Poiché le streghe avevano profetizzato che i figli di Banco sarebbero saliti al trono, Macbeth e la moglie decidono che anch’essi debbano essere uccisi.
Scena II. Banco e suo figlio Fleanzio sono in cammino verso il castello di Macbeth quando vengono assaliti da sicari, ma Fleanzio riesce a fuggire.
Scena III. Mentre è in corso un banchetto, un sicario entra per annunciare a Macbeth quanto è accaduto nel giardino. Il re è terrorizzato dalla visione del fantasma di Banco seduto al suo posto: Lady Macbeth tenta di far svanire le visioni, ma il fantasma ritorna. A questo punto l’atteggiamento di Macbeth comincia a insospettire gli ospiti. Macduff decide di andare in esilio.
ATTO III
Macbeth interroga le streghe, che pur mettendolo in guardia contro Macduff, lo rassicurano: non deve temere alcun uomo nato da donna, e sarà invincibile finché la foresta di Birnam non muoverà contro di lui.
ATTO IV
Scena I. Al confine tra Scozia e Inghilterra, un gruppo di rifugiati scozzesi lamenta la sorte della patria sotto il dominio di Macbeth. Macduff, sconvolto nell’apprendere della morte della moglie e dei figli, è incoraggiato da Malcolm a cercare la vendetta. Nascondendosi dietro a rami tagliati dagli alberi della foresta di Birnam, gli scozzesi avanzano verso il castello di Macbeth.
Scena II. Nel castello, un medico e una dama osservano con orrore Lady Macbeth che, sonnambula, rievoca i delitti commessi.
Scena III. Macbeth è già così sopraffatto dalla depressione che la morte della moglie lo lascia indifferente. Ma quando gli viene riferito dell’avanzare della foresta di Birnam e quando Macduff gli racconta di essere stato strappato al cadavere della propria madre, si rende conto che il suo destino è segnato. Macduff uccide Macbeth e poco dopo le truppe di Malcolm fanno il loro ingresso, inneggiando alla liberazione della patria.