Roméo et Juliette torna al Piermarini
La ripresa del capolavoro di Gounod nell’allestimento di Bartlett Sher
segna il debutto alla Scala in un’opera di Lorenzo Viotti con un cast straordinario
che accanto ai protagonisti Diana Damrau e Vittorio Grigolo
schiera Sara Mingardo, Mattia Olivieri e Ruzil Gatin
La Stagione scaligera riprende nel mese di gennaio con un fitto calendario che comprende opere, concerti e balletti: in campo operistico, dopo le ultime trionfali rappresentazioni di Tosca va in scena Roméo et Juliette di Gounod, mentre il Corpo di ballo debutta il 7 gennaio con Giselle a Kuwait City in attesa della serata dedicata a Van Manen e Petit. Il calendario dei concerti include dal 7 gennaio il primo appuntamento dell’anno con la Stagione Sinfonica, con la direzione di Gianandrea Noseda.
Dal 15 gennaio al 16 febbraio va in scena al Teatro alla Scala per otto rappresentazioni (due delle quali già esaurite) Roméo et Juliette di Charles Gounod nell’allestimento firmato da Bartlett Sher per il Metropolitan di New York e presentato per la prima volta alla Scala nel 2011. Lo spettacolo è ripreso da Dan Rigazzi. Grande attesa per il debutto in un’opera alla Scala di Lorenzo Viotti: nato a Losanna nel 1990, Viotti ha vinto il Nestlé and Salzburg Festival Young Conductors Awards che lo ha proiettato in una rapida carriera internazionale fino alla nomina a Direttore musicale dell’Orchestra Gulbenkian di Lisbona dalla Stagione 2018/2019 e dell’Opera Nazionale Olandese di Amsterdam dal 2021/22. Alla Scala Viotti ha diretto la Filarmonica per la Stagione Sinfonica nel 2018 dopo aver guidato l’Orchestra dell’Accademia in una serie di concerti l’anno precedente.
Tutte le rappresentazioni saranno precedute alle ore 19:15 nel Ridotto della Gallerie da una presentazione al pubblico a cura della musicologa Liana Püschel, con la partecipazione del Maestro Viotti.
Bartlett Sher, direttore del Lincoln Center Theatre di New York, è una delle figure di maggior prestigio del teatro americano di oggi, impegnato nella prosa, nell’opera e nel musical, ambito nel quale ha ricevuto un Tony Award per South Pacific nel 2008. Recentemente ha firmato la regia della prima assoluta di Two Boys di Nico Muhly alla English National Opera mentre il Metropolitan presenta regolarmente le sue regie di Otello, Il barbiere di Siviglia, Les contes d’Hoffmann, L’elisir d’amore e naturalmente Roméo et Juliette. Affascinato dal trattamento dell’originale shakespeariano (che viene postdatato al XVIII secolo), Sher ha dichiarato al New York Times: “L’opera è incredibilmente interessante per la sua compressione della trama. Si comprime molto materiale nella scena del ballo per riunire la trama del primo atto e mezzo di Shakespeare (…) Non c’è niente di più fastidioso in un’opera che fermarsi a cambiare il set. Qui non ci si ferma quasi mai. Sei in questo spazio da sogno, senza fermarti”.
La ripresa scaligera di Roméo et Juliette è forte di un cast estremamente omogeneo che riunisce intorno alle star protagoniste una compagnia di voci straordinarie per ciascuno dei numerosi ruoli previsti dal libretto. Diana Damrau e Vittorio Grigolo sono gli interpreti di riferimento per i due amanti di Verona che hanno interpretato insieme al Met. Il grande soprano tedesco è stata protagonista della riapertura della Scala con Europa riconosciuta di Antonio Salieri diretta da Riccardo Muti il 7 dicembre 2004 e ha nuovamente inaugurato la Stagione nel 2013 come Violetta diretta da Daniele Gatti. Più recentemente è stata Lucia con la direzione di Stefano Ranzani nel 2015 e Contessa ne Le nozze di Figaro dirette da Franz Welser-Möst nel 2016.
Vittorio Grigolo è una star contesa dai grandi palcoscenici teatrali e televisivi, e un artista di casa alla Scala dal 2000 quando fu diretto in concerto da Riccardo Muti. Da allora è stato Rinuccio in Gianni Schicchi con Riccardo Chailly, Roméo con Yannick Nézet-Séguin nel 2011, e ancora Edgardo in Lucia di Lammermoor, Rodolfo ne La bohème, Duca di Mantova in Rigoletto e Nemorino ne L’elisir d’amore con Fabio Luisi, alla Scala e all’aeroporto di Malpensa e di nuovo con Michele Gamba lo scorso autunno.
Di casa al Piermarini è anche Mattia Olivieri (Mercutio) che ha debuttato qui come Schaunard nel 2015, diretto da Gustavo Dudamel (parte ripresa nel 2017 con Evelino Pidò) ed è tornato sempre nel 2015 come Belcore ne L’elisir d’amore diretto da Fabio Luisi in scena e nella trasferta televisiva a Malpensa, quindi nel 2017 Masetto nel Don Giovanni diretto da Paavo Järvi. Malatesta in Don Pasquale diretto da Chailly, Nardo ne La finta giardiniera con Fasolis nel 2018 e Dandini ne La Cenerentola diretta da Ottavio Dantone nel 2019.
Frère Laurent è Nicolas Testé, basso-baritono impegnato in opere e concerti nei maggiori teatri, già ascoltato più volte alla Scala nel 2003 e che tornerà come Arkel nel prossimo Pelléas et Mélisande diretto da Daniele Gatti. cInterprete amatissima dal pubblico milanese è anche Sara Mingardo (Gertrude) collaboratrice frequente di Claudio Abbado e applaudita al Piermarini in opere di Monteverdi (la trilogia diretta da Rinaldo Alessandrini) e Händel tra cui il recente Giulio Cesare diretto da Giovanni Antonini.
Nella parte di Stéphano si ascolterà Marina Viotti, mezzosoprano emergente che ha recentemente vinto l’Opera Award a Londra come “Best young singer” e che sarà nei prossimi mesi Melibea nel Viaggio a Reims a Valencia e Rosina a Dresda. Completano il cast Fréderic Caton come Comte Capulet, l’emergente tenore russo Ruzil Gatin come Tybalt, Edwin Fardini come Comte Paris e gli allievi dell’Accademia scaligera Paolo Nevi e Paul Grant come Benvolio e Gregorio.
Prima delle rappresentazioni del 2011 dirette da Yannick Nézet-Séguin con lo spettacolo di Bartlett Sher, Roméo et Juliette era andato in scena alla Scala solo quattro volte: nel 1867 con la direzione di Alberto Mazzucato, nel 1874 con la direzione di Franco Faccio, nel 1911 con la direzione di Tullio Serafin e nel 1934 con la direzione di Gabriele Santini, la regia di Mario Frigerio e Mafalda Favero e Beniamino Gigli protagonisti.