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die soldaten al colon de buenos aires

Il debutto perfetto

 di Gustavo Gabriel Otero

Con il debutto latinoamericano di Die Soldaten di Bernd Alois Zimmermann il Colon di Buenos Aires propone uno spettacolo di livello eccellente.

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BUENOS AIRES, 19 luglio 2016 - Il Teatro Colón ha proposto il debutto latinoamericano di Die Soldaten di Bernd Alois Zimmermann e con questa produzione ha riaffermato la sua eccellenza. Resta la polemica sul valore dell'opera, se meritasse un tale sforzo nell'interpretazione, nell'allestimento e nella preparazione, ma è parimenti indubbio che a cinquant'anni dalla prima, il Colón abbia reso alla perfezione un titolo importante del XX secolo, cui vale la pena di assistere. 

La squadra capeggiata da Pablo Maritano ha inquadrato perfettamente il clima dell'opera. La monumentale scenografia di Enrique Bordolini formata da blocchi collocati su torri mobili di tre piani, ciascuno dei quali può ospitare luoghi differenti in cui si svolgono diverse azioni, generando decine di combinazioni che appaiono e scompaiono al girare della scena o allo spostamento manuale delle strutture.  

Perfetti i costumi di Sofía di Nunzio per collocare cronologicamente l'opera, di livello le luci di Enrique Bordolini, anche se ha abusato dell'effetto dei fari sparati in volto al pubblico, e ben risolti tutti gli altri aspetti della messa in scena come coreografia (Carlos Trunsky) e video (Marco Funari).

Il lavoro attoriale curato da Pablo Maritano ha conferito carattere a ciascun personaggio della numerosa locandina. Non ci sono state figure stereotipate o di routine, ma la prova dei cantanti è stata sempre credibile in un'opera che "abusa dell'abuso". Sono del pari state gestite alla perfezione le azioni simultanee o parallele nei diversi spazi scenici. Un'autentica consacrazione per un regista che era giunto al Colón con lavori precedenti sovraccarichi e ha ora assolto al suo compito con intelligenza e proprietà.

L'orchestra stabile del teatro diretta da Baldur Brönnimann ha superato con successo tutte le difficoltà poste dalla partitura in una serata eccellente. Non da meno la coordinazione di tanti elementi eterogenei e in numero non esiguo, ma ancor più importante il non aver quasi mai dato l'impressione che la massa orchestrale coprisse le voci dei cantanti. 

Per il peso del suo personaggio si è distinta la prova del soprano danese Susanne Elmark nel ruolo protagonistico di Marie. Con voce potente di eccellente proiezione e dall'espressività infallibile ha reso un ruolo dalla spietata scrittura che insiste quasi sempre sul registro più acuto. 

Il mezzo inglese Julia Riley (Charlotte) è stata una sorella crudele ed efficace in ogni momento. Notevole il baritono Leigh Melrose come Stolzius, perfetto il tenore Tom Randle (Desportes) e in stile Frode Olsen come Wesener, il padre di Marie. Da parte sua, Noemí Nadelmann ha dato vita a una Contessa dagli accenti commuoventi.

Non ci sono piccoli ruoli per i comprimari locali e tutti li hanno resi alla perfezione, sebbene per l'estensione degli stessi non si possa fare a meno di menzionare Santiago Ballerini (il giovane conte La Roche), Eugenia Fuente (madre di Stolzius), Nazareth Aufe (Capitano Pirzel), Alejandro Meerapfel (Capitano Mary) e Gustavo Gibert (Eisenhardt). Senza nulla togliere alle interpretazioni accurate di Luciano Garay, Carlos Ullán, Santiago Burgi, Iván Maier, Christian De Marco,  Virginia Correa Dupuy e del resto del numeroso cast.

foto Prensa Teatro Colón /Arnaldo Colombaroli e Máximo Parpagnoli

Buenos Aires, 19/07/2016. Teatro Colón. Bernd Alois Zimmermann: Die Soldaten. Opera in quattro. Libretto di Bernd Alois Zimmermann dal dramma omonimo di Jakob Michael Reinhold Lenz. Pablo Maritano, regia. Enrique Bordolini, scene e luci. Sofía di Nunzio, costumi. Carlos Trunsky, coreografia. Marco Funari, video. Suzanne Elmark (Marie), Julia Riley (Charlotte), Noemi Nadelmann (Contessa de La Roche), Tom Randle (Desportes), Leigh Melrose (Stolzius), Frode Olsen (Wesener), Santiago Ballerini (il giovane conte La Roche), Gustavo Gibert (Eisenhardt), Eugenia Fuente (madre de Stolzius), Virginia Correa Dupuy (anziana madre de Wesener), Nazareth Aufe (Capitán Pirzel), Alejandro Meerapfel (Capitano Mary), Luciano Garay (Capitano Haudy), Carlos Ullán, Santiago Burgi e Iván Maier (giovani ufficiali), Christian De Marco (Coronel Obrist, Conte di Spannheim), Alejandro Spies (servitore della contessa de La Roche), Mariano Crosio (giovane alfiere), Leandro Sosa (ufficiale ebbro), Gabriel Vacas, Román Modszelevsky ed Edgardo Zecca (tre capitani), Teresa Floriach (Madame Roux), Hermes Molaro (giovane fuciliere), Teresa Maracaida (ballerina andalusa), Exequiel Etelechea (alfiere). Orquesta Estable del Teatro Colón. Maestro concertatore e direttore: Baldur Brönnimann. Debutto latinoamericano.


 

 

 
 
 

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