Nel nome di Mozart
di Federica Fanizza
Tra tradizione e nuove proposte ha preso avvio a Rovereto dall’11 al 18 settembre la tradizionale Settimana Mozartiana promossa dall’Associazione Mozart Italia che ha avuto come tema la tradizione del Singspiel, in collaborazione con i circoli mozartiani internazionali.
ROVERETO, 14-15 settembre 2016 - È ormai una consuetudine che l’Associazione Mozart Italia di Rovereto, nel suo quarto di secolo di attività, proponga nel mese di settembre il suo ciclo di appuntamenti dedicati al Salisburghese. Dedica non banale e non fuori luogo, considerando che nella cittadina del Trentino (ai tempi importante centro economico e culturale del Sacro Romano Impero con capitale Vienna) Mozart soggiornò a più riprese in occasione dei suoi viaggi in Italia, ospitato dalle famiglie della citta, i cui palazzi sono sedi, a tutt’oggi, delle manifestazioni programmate nel corso della Settimana Mozartiana.
La manifestazione si sta caratterizzando nel corso degli anni per scelte volte a legare in un filo unico, fra spettacolo, mostre e conferenze, grandi interpreti e giovani esecutori, per lo più selezionati tramite i concorsi AudiMozart e le audizioni per l’orchestra Mozart Boys & Girls. Su questa linea, la chiusura della manifestazione di domenica 18 settembre vedrà la presentazione dei giovani talenti del Progetto Adozioni in musica, coordinato dalla pianista e docente al conservatorio di Lugano Anna Kravtchenko.
Quest’anno gli appuntamenti di maggior portata si sono incentrati su due eventi particolari: il recital del pianista Roberto Cappello mercoledì 14 settembre nella Sala Filarmonica della cittadina e la proposta dell’associazionismo mozartiano giapponese, il giorno successivo al Teatro Zandonai, con la messa in scena del Singspiel Bastian und Bastienne del dodicenne Mozart e dell’atto unico La Battaglia di Hakodate (2015) del compositore nipponico Junichi Nihashi, in coproduzione fra AMI-Rovereto, AMI-Hokkaido (Giappone) e Università dell'Educazione di Hokkaido (Giappone).
Il recital di Roberto Cappello rientrava nella tradizione, offrendo un programma antologico dedicato alla fantasia per pianoforte, dalla Fantasia per pianoforte in do minore KV 475 di Wolfgang Amadeus Mozart alla Fantasia op. 17 di Robert Schumann e a quella in Do maggiore per pianoforte, op. 15, D. 760 Wanderer di Schubert, con l’inserimento, fuori programma, della Fantasia op. 49 di Chopin.
Ne è risultato panorama completo su questa forma musicale, reso con gran maestria da Cappello, il primo vincitore italiano del premio Busoni, nel 1975, dopo venticinque anni di assegnazioni a stranieri. Oggi direttore del Conservatorio di Parma, grazie alla sua esperienza e alla sua valentìa di esecutore, riesce coinvolgere il pubblico dando anima ed espressione a queste composizioni eminentemente virtuosistiche.
L’altro evento della manifestazione era affidato alla messa in scena di due atti unici provenienti da due mondi lontani nel tempo e nello spazio con l’unico denominatore comune della forma del Singspiel: Bastien und Bastienne e La battaglia di Hakodate in due produzione nate dal Laboratorio dell’Arte Vocale dell’ Università dell’Educazione di Hokkaido. Il Singspiel di Mozart è stato presentato al Festival dell’Opera di Sapporo nel novembre 2013 come progetto sponsorizzato dalla Fondazione per la Cultura e le Arti di quella città, con le arie eseguite nell'originale tedesco, mentre i testi parlati sono stati fedelmente tradotti in lingua giapponese. Il lavoro è stato riproposto con i cantanti del laboratorio dell’Arte Vocale di Hokkaido con la collaborazione della Mozart B&G Orchestra diretta da Alessandro Arnoldo in un allestimento coerente con la semplicità della vicenda dei due innamorati e del mago Colas, impersonati rispettivamente da Yoshimi Yano (soprano), Takaharu Kyuzen (tenore) e Atsushi Okamoto (basso-baritono).
La vera sorpresa è stata la proposta della Battaglia di Hakodate. La trama ripercorreva un episodio della guerra civile giapponese tra i sostenitori dello shogunato e i seguaci dell’Imperatore che scoppiò nel 1868 e durò più di un anno fino alla resa dell’ultimo shogun e dei signori feudali coalizzati contro l’imperatore; fu un episodio determinante per la trasformazione del Giappone verso la modernità, anche se l’ultimo shogun, l’ammiraglio Enomoto Takeaki, combatteva issando la bandiera statunitense, avendo concesso i suoi porti alla marina americana.
Composizione tonale che si richiama alle grandi scuole nazionali dell’Est europeo (tanti sono i riferimenti nella parte vocale all’universo compositivo di Čajkovskij), l’opera segue una struttura che si può definire madrigalistica, in un incessante dialogo tra i due protagonisti, il generale imperiale Kuroda (il citato Atsushi Okamoto) e il ribelle Enomoto (Taro Kamogawa, baritono leggero). Completavano il cast Takaharu Kyuzen, nella parte del Messaggero-portaordini, e Yasuhiro Tsukada, baritono, Narratore. La parte strumentale è tutta affidata al pianoforte di Emika Ninomiya, senza perdere assolutamente in efficacia sotto la guida del direttore Tsuyoshi Ninomiya, con la regia di Yasuhiro Tsukada, anche autore del libretto, che ha ideato un allestimento suggestivo impostato su giochi di luce e su costumi che ricreavano le divise militari d'epoca.
Il numeroso pubblico presente ha accolto la conclusione dell’atto unico con calorosi applausi, approvando, quindi, la proposta innovativa della direzione artistica dell’Associazione che ha avuto la lungimiranza di offrire anche novità a un pubblico, quello di Rovereto, ormai formato ai più recenti linguaggi teatrali e musicali.
Domenica 18 settembre la chiusura sarà affidata ai giovani e ai loro sogni con il Gran Galà Amadeus, sotto l'ala protrettrice della pianista Anna Kravtchenko.