Inoltre occorre osservare come non sia affatto garanzia di qualità il programmare “in un arco circoscritto di tempo spettacoli lirici […] coniugati da un tema comune”, che paradossalmente potrebbe spingere a valutare positivamente delle porcate inguardabili e inascoltabili, purché organizzate in una sorta di “festival” all’interno della stagione; nelle linee guida del Valore Cultura di Bray questo elemento non era presente, ma viene aggiunto come emendamento in sede di conversione in Legge, sicché l’aggiunta fa balenare il sorriso malizioso di chi pensa male (ché potrebbe trattarsi di una benevolenza al Maggio Musicale) che ci spinge a caccia dell’estensore dell’emendamento.
E scopriamo che il senatore Marcucci (che - per pura coincidenza - è toscano, oltre che renziano di ferro) è persona che in passato ha avuto molto a cuore le sorti del Maggio.
Il sorriso malevolo è destinato a trascolorare in disincantata rassegnazione, ma non desistiamo e procediamo a compiere una nostra simulazione di valutazione della “qualità”.