Per semplicità abbiamo individuato nella nostra rivista tre commissari che, sulla base della loro conoscenza dei complessi delle fondazioni lirico-sinfoniche e con i 14 cartelloni completi alla mano (dell’anno 2012), hanno adottato un solo elemento di comparazione della qualità, volto a includere la varietà dell’offerta, la qualità dei cast impiegati e la qualità dei complessi (espungendo i retaggi fascisti presenti negli elementi del DM ministeriale, quali i compositori “nazionali” e cose simili). Il problema dell’approccio metodologico (non contemplato assolutamente dalla legislazione) è stato risolto impiegando un criterio del confronto a due a due secondo il metodo aggregativo compensatore (di cui all’allegato g del Regolamento del Codice dei Contratti Pubblici, per la valutazione di elementi discrezionali in offerte tecniche); il metodo consiste nell’operare le possibili combinazioni di coppie di teatri in una matrice triangolare costruita da ciascun commissario, esprimendo chi prevale tra i due nell’intersezione riga-colonna (indicato tra parentesi tonda) e il grado di prevalenza crescente con un voto da 1 a 6 (il trattino esprime la parità).
Di seguito riportiamo le tre matrici di valutazione, ognuna delle quali è relativa al giudizio di ogni commissario.
La somma dei punteggi aggregati di prevalenza totalizzati da ogni istituzione nella scheda di ogni commissario è mediata fra i tre per pervenire ad una classifica “qualità” (che riporteremo a seguire, assieme alla classifica “gestione” e “quantità”).