Pubblico e privato: gli orizzonti dell'Art Bonus
a cura di Roberta Pedrotti
Gli sgravi fiscali per il mecenatismo privato - di qualsiasi entità - sono una realtà consolidata in molti paesi e a lungo invidiata dalle istituzioni culturali italiane. Nel 2014 l'Art Bonus, credito d'imposta per le erogazioni liberali in favore del patrimonio culturale pubblico reso permanente dalla legge di stabilità 2016, è stato introdotto proprio per ovviare a questo limite nel nostro ordinamento.
Ciò comporta, inevitabilmente, anche un mutamento dei rapporti fra pubblico e privato, coinvolge tutto il sistema di finanziamenti alla cultura e allo spettacolo (compreso, quindi il FUS), apre nuove prospettive e nuove problematiche. Se ne è parlato in un incontro pubblico tenutosi a Bologna lo scorso 11 gennaio e promosso dal Teatro Comunale nelle persone del presidente, e sindaco, Virginio Merola e del sovrintendente Nicola Sani. Alla tavola rotonda Pubblico e privato: un "accordo per la musica" - i nuovi orizzonti aperti dall'Art Bonus hanno partecipato Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Virginio Merola, Sindaco di Bologna, Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna, come rappresentanti delle istituzioni.
Hanno espresso inoltre propositi e osservazioni Rita Ghedini, presidente LegaCoop, Leone Sibani, presidente Fondazione Carisbo, Giusella Finocchiaro, presidente Fondazione Del Monte, Antonio Danieli, Direttore Generale Fondazione Golinelli, e Andrea Goldstein, Managing Director Nomisma. Moderava il sovrintendente Nicola Sani, che ha letto un intervento di Alberto Vacchi, presidente Unindustria Bologna impossibilitato a partecipare di persona.
Vi proponiamo in video i principali contributi all'incontro, quelli dei rappresentanti delle istituzioni private, della pubblica amministrazione (Merola e Mezzetti) e del ministro Franceschini.
I privati
Il sindaco Merola
L'assessore Mezzetti
Il ministro Franceschini