I concerti dell'Unione Musicale
Anche per la nuova stagione l'Unione Musicale di Torino punta sulla crescita del pubblico, sulla qualità dell'offerta e sul sostegno dei sovventori, punti di forza da cui nascono le linee-guida 2017-2018.
● attenzione al pubblico: consolidare il trend di crescita (+25% tra 2015 e 2016)
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qualità e varietà dei programmi: 69 concerti, 48 laboratori, 12 spettacoli per famiglie e 20 titoli per le scuole
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biglietteria on line
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un sito web ancora più ricco di contenuti esclusivi e presenza sui social network
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UM fidelity card per conoscere meglio i nostri abbonati
● attività per bambini e famiglie
Potenziate al Teatro Vittoria le offerte già sperimentate con successo nelle scorse stagioni: Ateliebebè– Primi suoni con mamma e papà (laboratori per bambini da 0 a 18 mesi), Noteingioco– Divertirsi con la musica (laboratori per bambini da 2 a 3 anni) e Raccontami una nota– Favole musicali per famiglie (spettacoli di teatro musicale per bambini dai 4 anni), tutte anche in abbonamento.
● un nuovo progetto: Short Track – 30 minuti di classica per tutti
Quattro miniconcerti replicati 3 volte nella stessa sera, alle ore 18, 19 e 20, dedicati ai “non intenditori” di ogni età, per scoprire il bello dei più famosi “pezzi” della musica classica e parlarne a ruota libera con gli esecutori.
● esecutori di eccellenza: il meglio del concertismo italianoe internazionale
Radu Lupu, Maxim Vengerov, Murray Perahia, Kyung Wha Chung, Daniil Trifonov, Uto Ughi e Andrea Bacchetti, il Quartetto Casals, il Quartetto Hagen, Luigi Lo Cascio & Ensemble Modo Antiquo, Giuseppina Bridelli, Jordi Savall, I Solisti di Mosca con Yuri Bashmet, Angela Hewitt, Sandrine Piau, Katia e Marielle Labèque, Nikolai Lugansky, Andrea Lucchesini, il Quartetto di Cremona, Markus Werba, Giovanni Sollima, il Trio Montrose, Gilles Apap, Alessandro Carbonare e Roberto Prosseda, i King’s Singers, Denis Matsuev.
● attenzione ai giovani talenti
Saranno presentati giovani interpreti cresciuti nel Conservatorio di Torino e già in carriera, come i pianisti Saskia Giorgini e Gabriele Carcano, il violoncellista Lorenzo Guida e il percussionista Simone Rubino. A essi si aggiungono il ventitreenne Edgar Moreau e tanti altri cameristi, cantanti e pianisti che si esibiranno nelle serie tematiche al Teatro Vittoria.
● il repertorio
Il cartellone sarà all’insegna di due grandi autori del Romanticismo, Schumann e Schubert, ai quali dedicheremo due focus al Teatro Vittoria.
Prosegue l’esplorazione dei madrigali di Monteverdi con gli specialisti di Les Arts Florissants e l’integrale dei Trii di Brahms con il Trio di Parma.
Inoltre, vi sarà un nuovo ciclo dedicato ai QuartettidiBeethoven con quattro concerti affidati al Quartetto Casals che interpreterà anche brevi brani commissionati da diverse istituzioni musicali europee ad autori di oggi: Sollima, Porat, Amanti, Cattaneo.
Non mancheranno, in dialogo di presente e passato, pagine recenti di Manzitti, Ishii, Colasanti, Lanza.
● le collaborazioni
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prosegue la collaborazione con il Conservatorio di Torino, con il progetto della grande panoramica pluriennale sulla musica di Robert Schumann: protagonisti alcuni dei migliori studenti e neodiplomati
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con il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia per la realizzazione della serie Schubertiade, dedicata all’integrale dei Lieder di Franz Schubert
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insieme a Torinodanza verrà presentato il concerto-spettacolo Offline – In tempo reale, con protagonisti Africa Unite, Architorti e MM Contemporary Dance Company
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Unione Musicale darà il suo apporto al Festival che la Città di Torino dedicherà a Richard Strauss con il concerto di Sandrine Piau e Susan Manoff del 7 febbraio 2018
● le serie in abbonamento
L’intero cartellone è articolato in diverse serie di abbonamento: Didomenica (in collaborazione con la Fondazione Ferrero di Alba), Pari, Dispari, L’altrosuono. Il Teatro Vittoria sarà palcoscenico delle serie tematiche Young, Schumann e Schubertiade con concerti preceduti da un aperitivo alle ore 19.30 e da una guida all’ascolto alle ore 18.30.
● la campagna abbonamenti
Si apre con i rinnovi dalle ore 19 di mercoledì 31 maggio 2017 all’Auditorium del Lingotto (in occasione del concerto di Grigory Sokolov). Nuovi abbonamenti a partire da sabato 7 ottobre 2017 presso la sede dell’Unione Musicale. Agevolazioni per chi si abbona per la prima volta tra i 31 e i 50 anni (13 concerti a 120 euro) e per gli under 30 (25 concerti a 60 euro e 15 concerti a 50 euro). I biglietti dei singoli concerti variano da 35 a 20 euro, cui si aggiungono riduzioni pensate appositamente per i giovani.
● il supporto dei sovventori pubblici e privati
Come tutte le istituzioni che erogano servizi culturali al pubblico l’Unione Musicale non potrebbe mantenere il livello di offerta fin qui raggiunto senza il sostegno dei sovventori sia pubblici (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte e Città di Torino) sia privati (Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Ferrero) i quali continuano, malgrado le note restrizioni imposte (ai sovventori pubblici) dai vincoli di bilancio, ad assicurare il loro sostegno, identificando nell'associazione una realtà d’eccellenza nel panorama dello spettacolo dal vivo.
Continuo e discreto
Progetti. Qualcuno che inizia, qualcuno che continua. Ogni decennio, più o meno, deve avere un suo ciclo dei Quartetti di Beethoven. A partire dalla stagione 2017-2018 (primi 4 concerti) li affidiamo nelle mani, giovani ma già esperte, del Quartetto Casals, con una formula nuova: alcune istituzioni musicali europee hanno commissionato a un compositore (noi a Giovanni Sollima, altri a Porat, Amanti, Cattaneo) un breve brano per quartetto d’archi in vario modo collegato al sacro testo.
Un modo per affrontare il repertorio d’oggi in continuità con il passato, come testimoniano le pagine recenti di Manzitti, Ishii, Colasanti, Lanza che qua e là occhieggiano nel cartellone.
Brahms e i suoi trii, con il nuovo appuntamento con il Trio di Parma, ma anche tanta altra musica da camera di altissimo livello: ancora con i quartetti d’archi (Hagen, Cremona, i giovani del Van Kuijk e quelli che risulteranno vincitori del “Premio Borciani”), ancora trii, con il Montrose, che mette accanto al pianoforte di Jon Kimura Parker due vecchie conoscenze dell’Unione Musicale (violino e violoncello dell’ex Quartetto di Tokyo), e con Apap-Carbonare-Prosseda per varie combinazioni tra violino, clarinetto e pianoforte.
Bartók e la sua Sonata per 2 pianoforti e percussioni era il prezioso fiore mancante alla ghirlanda pirotecnica che Katia e Marielle Labèque ci hanno offerto negli ultimi anni; con loro e con Andrea Bindi una gloria locale, Andrea Rubino, percussionista di bravura e fama ormai internazionale, formatosi a Torino.
Lo scopo ultimo del Conservatorio (non solo del nostro, ma il nostro lo persegue assai bene) è di preparare i giovani musicisti alla professione; quello dell’Unione Musicale è di far suonare i musicisti di fronte all’oggetto del piccolo acrostico in via di confezione. Detto così, sembra tutto naturale. Ma rendere una cosa naturale declinabile come progetto condiviso non è così immediato. Ci aiuta certamente il grandissimo nome di Robert Schumann, al quale è dedicata una panoramica pluriennale sulla musica per pianoforte, sulla musica da camera, sulla liederistica e sulla musica corale, inedita per la vastità e – ne siamo sicuri – per la qualità delle esecuzioni.
Interpreti. Conviene radunarli per strumento, più che per rango, come ci insegna la nostra piccola storia con Daniil Trifonov: esordì a Torino qualche anno fa, al Teatro Vittoria, in una serie (Fuori i secondi!) dedicata ai non-vincitori di concorsi internazionali. Tra il contratto di scrittura e il concerto, il caro ragazzo si è imposto in modo tale da costringerci a cambiar nome alla serie (oggi, più prudentemente e banalmente, Young) e non ha fatto altro che incantare le platee di tutto il mondo. Insieme a lui, al pianoforte, in voluto disordine, Gabriele Carcano, Saskia Giorgini, Angela Hewitt (con le Goldberg), Andrea Lucchesini (per l’avvio di un altro progetto pluriennale, Schubert-Schumann), Nikolai Lugansky, Unione Musicale onlus – piazza Castello, 29 – 10123 Torino – tel. 011 5669811 - www.unionemusicale.itDenis Matsuev, Ashot Khachatourian, Enrico Pieranunzi, il quattro mani di Antonio Valentino e Claudio Voghera, Radu Lupu, Murray Perahia. Gli archi non sono da meno, se non in quantità: Kyung Wha Chung (dopo molti anni di assenza), Giovanni Sollima, Yuri Bashmet, Lorenzo Guida, Gabriele Pieranunzi, Edgar
Moreau, Jordi Savall, Fabrizio Scilla, Maxim Vengerov (per la prima volta all’Unione Musicale), Uto Ughi, affezionatissimo beniamino dei nostri ascoltatori.
Cantare e suonare, nella musica, sono espressioni musicali diverse solo accidentalmente. Le voci hanno un giusto rilievo, in varie declinazioni: dal coro come organismo collegiale (Coro Maghini, per grandi pagine dell’Ottocento musicale: una, imperdibile, il Gesang der Geister über den Wassern di Schubert, di rarissimo ascolto), al canto da camera, affidato alle voci meravigliose di Sandrine Piau, di Markus Werba (Papageno entusiasmante nel recente Flauto magico torinese) e dei giovani, sostenuti nel progetto da Erik Battaglia e Valentina Valente, che si alternano nella realizzazione della nostra Schubertiade (novità di quest’anno: un workshop attorno a due concerti, e l’avvio di una collaborazione con il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, dove Davide Livermore – che fu della nostra Schubertiade uno dei paradigmi generatori – oggi lavora).
Ogni epoca ha le sue, di voci. Così, se i King’s Singers spaziano dal Medioevo più remoto alle loro spassose e amatissime incursioni nella modernità, la voce individuale di Giuseppina Bridelli, nel suo “Florilegio barocco”, guarda al Rinascimento che guida la Compagnia del Madrigale nel disporre musiche nate dalla Gerusalemme liberata, e al massimo madrigalista d’ogni tempo, Claudio Monteverdi, colto nella sua matura espressività mantovana, con la seconda puntata del progetto affidato a Les Arts Florissants. E così ci sta pure che il reggae degli Africa Unite si unisca alle prospettive neo-barocche del quintetto Architorti per dar vita, con la Compagnia MM, a uno spettacolo ispirato a intrecci d’espressività.
Ora che il piccolo gioco grafico-letterario è compiuto, è evidente che ci sentiamo legati per mille motivi al nostro pubblico. È la nostra ragione di esistenza, uno dei vertici del triangolo equilatero che lo lega a opere e interpreti.
Continuo e discreto, tradizione e innovazione devono convivere all’interno della nostra stagione, per soddisfare i palati più fini ed esperti, ma anche per aprire a tutti una nuova esperienza d’emozione, quella che la musica contiene. Verso gli uni e verso gli altri siamo in debito; il miglior modo per onorarlo è assicurare, sotto ogni profilo e nei rispettivi ambiti, la nostra continua tensione verso la qualità.
Accanto alle altre serie di concerti già consolidate (tra cui l’intensa attività per i più piccoli – i laboratori Ateliebebè e Noteingioco – e per le famiglie – il teatro musicale di Raccontami una nota), nasce quest’anno SHORT TRACK - 30 minuti di classica per tutti, nuova per modi e per tempi: tre volte di fila (ore 18, 19 e 20), per mezz’ora, alcuni tra i nostri più bravi musicisti affrontano, raccontano e svelano i segreti della pagine più famose del repertorio e dei loro autori, in modo informale, disteso e divertente.
Chi potrà dirci di no?
Giorgio Pugliaro
direttore artistico
I PROTAGONISTI della Stagione 2017-2018
PIANOFORTE
Daniil Trifonov, Saskia Giorgini, Gabriele Carcano, Katia e Marielle Labèque (con Simone Rubino e Andrea Bindi), Nikolai Lugansky, Denis Matsuev, Andrea Lucchesini, Radu Lupu, Ashot Khachatourian, Claudio Voghera e Antonio Valentino, Angela Hewitt, Murray Perahia
ARCHI SOLISTI
Kyung-Wha Chung (con Kevin Kenner), Uto Ughi (con Andrea Bacchetti), Maxim Vengerov (con Roustem Saitkoulov), Lorenzo Guida (con Johannes Goritzki e l’Ensemble d’archi del CSI), Edgar Moreau (con Il pomo d’oro), Giovanni Sollima (con Arianna Art Ensemble), Yuri Bashmet (con I Solisti di Mosca), Jordi Savall (con Le Concert des Nations)
VOCI
Giuseppina Bridelli con Simone Ori, Valentina Valente con Erik Battaglia, The King’s Singers, Coro Maghini, Sandrine Piau con Susan Manoff, Laura Capretti e Stefano Gambarino con Sandro Zanchi, Valentina Chirico e Cristian Chiggiato con Elena Camerlo, Vincenzo Capezzuto con Soqquadro Italiano, Markus Werba con James Baillieu, Les Arts Florissants con Paul Agnew
ENSEMBLE
Ensemble d’archi del Conservatorio della Svizzera italiana - Lugano (con Lorenzo Guida e Johannes Goritzki), Il pomo d’oro (con Edgar Moreau), Quartetto Casals, Gilles Apap, Alessandro Carbonare e Roberto Prosseda, La Compagnia del Madrigale, Trio di Parma con Guglielmo Pellarin, Quartetto vincitore del Concorso “Premio Paolo Borciani”, Ensemble Modo Antiquo (con Federico Maria Sardelli e Luigi Lo Cascio), Quartetto Hagen, Arianna Art Ensemble e Giovanni Sollima, I Solisti di Mosca con Yuri Bashmet, Trio Montrose, Soqquadro Italiano con Vincenzo Capezzuto, Quartetto di Cremona, Les Concert des Nations con Jordi Savall, Les Arts Florissants con Paul Agnew, I Solisti Aquilani con Gabriele ed Enrico Pieranunzi, Africa Unite, Architorti e MM Contemporary Dance Company
MUSICA ANTICA
Il pomo d’oro con Edgar Moreau, La Compagnia del Madrigale, Giuseppina Bridelli con Simone Ori, Ensemble Modo Antiquo con Federico Maria Sardelli e Luigi Lo Cascio, Arianna Art Ensemble con Giovanni Sollima, Soqquadro Italiano con Vincenzo Capezzuto, Le Concert des Nations con Jordi Savall, Les Arts Florissants con Paul Agnew
GIOVANI
I Solisti e il Coro da camera del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino (ciclo SCHUMANN), Matteo Sampaolo e Alessandro Soccorsi, Quartetto Van Kuijk, Trio Kanon, Fabrizio Scilla e Luca Buratto (serie YOUNG)
GUIDE ALL’ASCOLTO
Alberto Bosco, Antonio Valentino, Liana Püschel, Erik Battaglia
PROGETTO SCHUMANN
Una nuova collaborazione tra Unione Musicale e Conservatorio di Torino
Il progetto artistico di collaborazione fra l’Unione Musicale e il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino si arricchisce ulteriormente per la Stagione 2017-2018 grazie a questo disegno di ampio respiro attorno alla figura di Robert Schumann.
Tutto ciò ha un significato importante perché, se l’ideale artistico del Maestro vedeva nel rapporto con la gioventù e ancor più nella franchezza innovativa delle giovani generazioni uno dei suoi punti caratterizzanti, penso che questo progetto si innesti compiutamente nella sua visione poetica.
Questa è un’opportunità per il Conservatorio per mettere in luce le sue energie migliori e, assieme all’Unione Musicale, è un’occasione aperta alla Città per stringere maggiormente quei legami che, da sempre, hanno connotato la storia di Torino, arricchendola con le più significative correnti culturali del nostro patrimonio, non solo di italiani ma anche di europei.
Il direttore
maestro Marco Zuccarini