L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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I PROTAGONISTI

Giampaolo Pretto dal 2016 è direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Dal 2000 al 2018 è stato docente dell’Orchestra Giovanile Italiana, con la carica di Maestro per l’orchestra dal 2012, dando avvio nel frattempo a una crescente attività direttoriale rivolta al repertorio più eterogeneo. Chiude la Stagione 2015 del Teatro Petruzzelli di Bari spaziando da Ravel a Battistelli, da Stravinsky a Copland; apre la 2015-16 dell’OFT con IX di Mahler; dirige la prima italiana dei Quattro preludi e fuga di Bach/Stravinsky, assieme a Paganiniana di Casella, per la stagione 2016 dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Esegue inoltre Quadri di Moussorgskj al Teatro Coccia di Novara, Serenata op. 11 di Brahms a Tbilisi e nella tournée italiana dell'Orchestra georgiana Z. Paliashvili, Stabat Mater di Pergolesi a Firenze con l'Orchestra V. Galilei, poi brani di Stravinskj e Milhaud al Teatro romano di Aosta con la Sinfonica aostana. Nel 2014 debutta in Asia con la cinese Wuhan Philarmonic nella Grande di Schubert alla Qintai Hall, nel 2015 è con l’OGI a Firenze per l’Incompiuta di Schubert e Uccello di Fuoco di Stravinsky, mentre al Teatro Comunale di Vicenza propone Brahms, Mozart e Campogrande sul podio dell'Orchestra del Teatro Olimpico.

Ospite abituale dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese all’Aquila, dove spesso è invitato a interpretare un vasto repertorio che va da Pergolesi a Wagner, da Beethoven a Ravel, per tre anni consecutivi (2015-18) ha diretto con grande successo il concerto di Capodanno al Teatro dell’Opera di Firenze. Nel 2016 è stato sul podio dell’Orchestra Haydn di Bolzano per ben due produzioni (lavori sacri sinfonico-corali di Brahms e Bruckner, e un sinfonico Weber-Pretto-Beethoven), e sul palco del Torino Classical Music Festival per entrambi i concerti dell’OFT. A settembre dello stesso anno ha diretto l’OGI a Torino e Milano per il Festival Mito in un programma Beethoven-Mozart. Nel 2017 nuovamente all’Aquila con Haydn e Respighi, al suo reinvito in Cina ha proposto Settima di Dvoràk. Di nuovo sul podio OFT nel 2017 per i concerti inseriti nel programma di Torino Estate Reale e del Festival Mito con Handel, Beethoven, Grieg e Stravinsky, è tornato nello stesso anno sul podio del Petruzzelli proponendo musiche di Glass e Brahms. Particolarmente a suo agio nel repertorio sinfonico-corale, ha diretto in questa veste Das Gebet des Herren di Schubert (Novara 2007), Misericordium di Britten (Firenze 2013), Nänie di Brahms (Bari 2017), Messa in mi minore di Bruckner (Bolzano e Trento 2016). Del 2018 il suo debutto sul podio dell’Unimi a Milano, seguito da un nuovo sinfonico in Cina con terza sinfonia di Schubert e Aus Italien di Strauss.

Diplomato in flauto e composizione presso i Conservatori di Verona e Torino, ha conseguito il Premier Prix de Virtuositè a Parigi con Patrick Gallois e approfondito la direzione d’orchestra con Piero Bellugi. Per oltre trent’anni primo flauto dell’Orchestra Nazionale della Rai, è stato attivissimo nella musica da camera, con migliaia di concerti tenuti nelle più importanti sale e teatri internazionali, in particolare col Quintetto Bibiena. Come solista ha inciso decine di cd, tra cui spiccano l'integrale dei Concerti di Mozart con la European Union Chamber Orchestra e la Südwestdeutsches Kammerorchester Pforzheim; il Concerto di Petrassi con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; Ruah di Ivan Fedele (di cui è dedicatario) con l'Orchestra Nazionale della Rai; il Concierto Pastoral di J. Rodrigo con l'Orchestra Filarmonica di Torino. È assegnatario di molti premi e riconoscimenti, tra cui il Barison nel 1987, il Siebaneck-Abbiati nel 2003 (col Quintetto Bibiena), il G.F. Pressenda nel 2008.

Impegnato anche come compositore, ha al suo attivo il concerto per flauto, cello e orchestra d'archi Nine Rooms (Pinerolo e Pavia, 2013); il quartetto A flat, per la Stagione 2014 dell'Ex Novo Ensemble di Venezia; Per quelli che volano, concerto per clarinetto e orchestra commissionato dalla Haydn di Bolzano e creato sotto la sua direzione nel 2016; Tre d’amore per orchestra da camera (2018), eseguito sul podio dell’Unimi a Milano.

Il canale televisivo Classica di Sky gli ha dedicato due approfonditi ritratti per le serie “I notevoli” e “Contrappunti”.

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Sergio Lamberto ha compiuto gli studi presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e successivamente con Corrado Romano a Ginevra e con Franco Gulli all'Accademia Chigiana di Siena, dove ha conseguito il diploma di merito. Ha vinto il primo premio alla Rassegna Nazionale di violino di Vittorio Veneto. Ha collaborato come primo violino nell'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e dal 1982 al 1991 nell'Orchestra da Camera di Torino. Dal 1991 ricopre lo stesso ruolo nell'Orchestra Filarmonica di Torino, all’interno della quale è anche violino concertatore degli Archi dell’OFT.

Come solista, primo violino o konzertmeister è stato invitato dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, Camerata strumentale di Prato, l’Ensemble Musikè France, l’Orchestra Cantelli di Milano, il Festival Musiké France, il Festival Cello Arte en Pays de Gex, il Colibrì Ensemble di Pescara.

Dal 1987 è il violinista del Trio di Torino con il quale ha vinto il primo premio di musica da camera al Concorso Internazionale "G. B. Viotti" di Vercelli 1990, il secondo premio all'International Chamber Music Competition 1993 di Osaka e il secondo premio al Concorso Internazionale di Trapani 1995. Col Trio ha suonato nei più importanti festival e associazioni musicali in Italia, Francia, Austria, Germania, Spagna, Svizzera, Giappone ed ha effettuato registrazioni, in esclusiva per l’etichetta RS, di opere di Brahms, Dvořák, Šostakovič, Smetana, Rubinstein, Chopin, Tanejev, Rachmaninov. Ha registrato per Naxos la terza sonata per violino di Sandro Fuga della quale è dedicatario.

Dal 1982 è docente di violino al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Ha tenuto corsi alla Scuola di Alto Perfezionamento di Saluzzo, a Bergolo, Capo Rizzuto, Belvedere Langhe, Narni, Sauze d’Oulx.

Dal 2013 è preparatore dei primi violini presso l’Orchestra Giovanile Italiana alla Scuola di Musica di Fiesole.

Dal 2014 è primo violino dei Solisti di Pavia diretti da Enrico Dindo.

Dal 2010 è il violinista principale ospite del Festival Cello Arte en Pays de Gex. Annualmente, per la presentazione del Festival, tiene concerti da camera nella prestigiosa Salle Cortot a Parigi.

Suona un violino “Pierre Dalphin” - Ginevra 1991.

Nell’ottobre 2018, terrà cinque recital negli Stati Uniti per una commemorazione della violinista Teresina Tua: in quell’occasione suonerà il violino Stradivari “Mond”, a lei appartenuto ed ora nella collezione degli strumenti del Conservatorio di Torino.

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Marco Rizzi, “…un violinista di prima classe, con una ricca tavolozza di suoni, una bella tecnica ed un affascinante legato cantabile, un musicista di sorprendente onestà e maturità…” (STRAD), è stato premiato nei tre concorsi più prestigiosi per violino: il Čaikovskij di Mosca, il Queen Elizabeth di Bruxelles e l’Indianapolis Violin Competition. Marco Rizzi è particolarmente oggi apprezzato per la qualità, la forza e la profondità delle sue interpretazioni. Come uno dei più interessanti violinisti della nuova generazione, gli viene nel 1991 conferito su indicazione di C. Abbado 1’”Europäischen Musikförderpreis".

Rizzi è in Italia considerato uno tra i musicisti più apprezzati del Paese, la sua attività artistica lo ha portato ad essere regolarmente ospite di sale quali la Scala di Milano, la Salle Gaveau e la Salle Pleyel a Parigi, il Lincoln Center di New York, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, la Musikhalle di Amburgo, il Tivoli di Copenhagen, il Concertgebouw di Amsterdam, la Konzerthaus di Berlino. Ha suonato con direttori quali R. Chailly, H. Vonk, A. Ceccato, G. Noseda, V. Jurowski, P. Eötvös, S. Denéve, G. Neuhold e con rinomate orchestre quali la Staatskapelle Dresden, la Indianapolis Symphony Orchestra, la Royal Liverpool Philharmonic, l'Orchestre de Concerts Lamoreux, la Hong Kong Philharmonic, la Rotterdam Philharmonisch, l'Orquesta RTVE di Madrid, la BBC Scottish, la Nederlands Philharmonic, e numerose altre.

In collaborazione con artisti quali A. Lucchesini, M. Brunello, E. Dindo, L. Zylberstein, G. Hoffman, N. Imai, M. Fischer-Dieskau, D. Poppen, Marco Rizzi affianca all’attività solistica una dimensione cameristica vissuta con passione. È dedicatario inoltre di brani composti da importanti autori contemporanei quali A. Corghi, L. Francesconi, F. Vacchi, U. Bombardelli, C. Galante, U. Leyendecker.

Marco Rizzi ha inciso per Deutsche Grammophon, Amadeus, Nuova Era, Dynamic, Warehouse, etc.

In Germania ha insegnato dal 1999 alla Hochschule für Musik a Detmold ed è stato chiamato nell’ ottobre 2008 alla Hochschule für Musik a Mannheim. Inoltre dal Settembre 2007 è professore titolare alla prestigiosa Escuela Superior de Musica Reina Sofia di Madrid.
È giurato di importanti concorsi internazionali come il Concorso J. Joachim di Hannover, il Concorso Queen Elisabeth di Bruxelles oppure il Concorso Paganini di Genova, e vari suoi allievi sono stati premiati in rinomati concorsi internazionali.

Attualmente suona un violino P. Guarneri del 1743, messo a disposizione dalla Fondazione Pro Canale Onlus.

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Formatosi alla grande scuola pianistica di Maria Tipo, Andrea Lucchesini s’impone all'attenzione internazionale giovanissimo, con la vittoria del Concorso Internazionale “Dino Ciani” presso il Teatro alla Scala di Milano. Suona da allora in tutto il mondo con orchestre prestigiose ed i più grandi direttori, suscitando l’entusiasmo del pubblico per la combinazione tra solidità di impianto formale nelle sue esecuzioni, estrema cura del suono, raffinatezza timbrica e naturale capacità comunicativa.

La sua ampia attività, contrassegnata dal desiderio di esplorare la musica senza limitazioni, lo vede proporre programmi che spaziano dal repertorio classico a quello contemporaneo, proposto sia in concerto sia in numerose registrazioni in disco, dalle giovanili incisioni per EMI (Sonata in si minore di Liszt, Sonata op. 106 Hammerklavier di Beethoven, Sonata op. 58 e Preludi op. 28 di Chopin) fino alla festeggiatissima integrale live delle 32 Sonate di Beethoven (Stradivarius), mentre con Giuseppe Sinopoli e la Staatskapelle di Dresda ha inciso per Teldec due capolavori del ‘900 come Pierrot lunaire di Arnold Schönberg ed il Kammerkonzert di Alban Berg.

Appassionato camerista, collabora regolarmente con artisti di grande prestigio: in duo con il violoncellista Mario Brunello ha inciso l’integrale dell’opera beethoveniana, le Sonate di Brahms, ed inoltre composizioni di Chopin, Schumann, Schubert e Lekeu. Con il Quartetto di Cremona ha registrato nel 2016 per AUDITE il Quintetto op. 14 di Saint-Saëns, mentre recentissima è l’incisione live della Fantasia Corale di Beethoven, con Fabio Luisi alla testa di Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino.

Negli ultimi anni Lucchesini si è immerso con entusiasmo nel repertorio schubertiano, a partire dalla registrazione degli Improvvisi, in un cd AVIE Records accolto dal plauso della critica internazionale; accostata ai Canti di Giacomo Leopardi letti da Giuseppe Cederna, la musica di Schubert si è arricchita di suggestioni poetiche, mentre la narrazione di Sandro Cappelletto ha delicatamente contrappuntato l’esecuzione delle ultime tre Sonate in un’unica serata.

Per BMG ha inciso il Concerto II Echoing curves di Luciano Berio sotto la direzione dell’Autore: questa registrazione segna una delle tappe fondamentali di una stretta collaborazione con Berio, accanto al quale Lucchesini vede nascere Sonata (l'ultimo ed impegnativo lavoro del compositore italiano per pianoforte solo), eseguita in prima mondiale nel 2001 e successivamente consegnata - con tutte le altre opere pianistiche di Berio - ad un disco AVIE Records divenuto rapidamente edizione di riferimento.

Convinto che la trasmissione del sapere musicale alle giovani generazioni sia un dovere morale, Lucchesini si dedica con passione anche all’insegnamento, attualmente presso la Scuola di Musica di Fiesole, di cui è stato fino al 2016 direttore artistico. Tiene inoltre frequenti masterclass presso importanti istituzioni musicali italiane ed europee, tra cui il Mozarteum di Salisburgo, ed è frequentemente invitato nella giuria dei più importanti concorsi internazionali, oltre a far parte dal 2008 degli Accademici di Santa Cecilia.

Nel 2017 ha ideato per gli Amici della Musica di Firenze il progetto artistico Fortissimissimo Firenze Festival, con l’obiettivo di dare spazio – anche attraverso nuove modalità organizzative – ai giovanissimi talenti italiani.

Recentissima la sua nomina alla direzione artistica dell’Accademia Filarmonica Romana.

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Tra i più entusiasmanti giovani artisti emersi negli ultimi anni, Martina Filjak sta raccogliendo elogi a livello internazionale per la sua passione poetica e la padronanza tecnica alla tastiera nonché per la personalità carismatica e la magnetica presenza scenica.

Primo premio e medaglia d’oro al Concorso Internazionale di Cleveland nel 2009, Martina Filjak aveva conseguito, prima di questa fondamentale tappa della sua carriera internazionale, il primo premio ai Concorsi Maria Canals di Barcellona e Viotti di Vercelli.

In questi ultimi anni è stata invitata spesso da orchestre quali la Cleveland, San Diego in California, Strasbourg Philarmonic, Bilbao Symphony Orchestra, Orchestra di Barcellona, Staatskapelle Weimar, Israel Chamber Orchestra, Orchestra Sinfonica di Nancy, Deutsche Radio Philarmonie, Granada Symphony. Si è esibita alla Konzerthaus di Berlino, al Concertgebouw di Amsterdam, all’Auditorium del Palazzo della Musica Catalana di Barcellona, al Teatro San Carlo di Napoli, al Musikverein di Vienna, alla Sala Verdi di Milano, alla Salle Gaveau di Parigi, alla Carnagie Hall di New York, all’Auditorium di Madrid, alla NDR Hall di Hannover e all’Arts Center di Shanghai.

Ha collaborato con direttori quali Christoph Poppen, Josep Caballe- Domenech, Sebastian Lang-Lessing, Stefan Sanderling, Micahel Schonwandt. Molto attratta dalla musica da camera, l’interprete ha inciso alcuni dischi con i violoncellisti Christian Poltéra e Jan Vogler per la Sony Classical e suona spesso con il cornista Radovan Vlatkovic, il violinista Kolja Blacher e il cellista Torleif Thedeen.

Martina ha un repertorio molto ampio, che spazia da Bach a Berio e include circa 30 concerti. Ha inciso recentemente, con grandi apprezzamenti della critica discografica, le Sonate di Padre Soler per la Naxos.

Nel corso della stagione 2014/15 Martina Filjak si è esibita in Brasile e Giappone, con la Century Orchestra e Alan Buribayev, la Filarmonica Slovena e di Zagabria, diretta da Hans Graf. A dicembre 2014 ha debuttato a Milano con l’Orchestra Verdi, dove è ritornata nel maggio 2016 e alle Serate Musicali. E’ stata recentemente ospite della Bremen Philarmonic, della Phoenix Symphony, della San Antonio Symphony della Filarmonica di Las Vegas, della Pro Musica Chamber Orchestra, della Nürnberg Symphony diretta da Alexander Shelly e del Palau de la Musica di Barcelona. Nella stagione 2017 sarà ospite della Konzerthaus a Vienna e del Ravinia Festival a Chicago. Si esibirà inoltre con la HRT Symphony e Stanislav Kochanovsky, con la Toledo Symphony diretta da Stefan Sanderling e il concerto di Mozart KV 415. In Italia effettuerà una tournée con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e il secondo concerto di Brahms e con la Robert Schumann Philharmonic a Chemnitz.

Martina parla sette lingue e fortunatamente, per una musicista così attiva, ama molto viaggiare (www.martinafiljak.com).

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Il Quintetto Bislacco (www.quintettobislacco.com)propone musica senza confini, un infinito viaggio tra i mondi possibili, le culture, gli stili, le tradizioni, contaminato da irriverenti gags, musicali e non, che tengono gli ascoltatori costantemente attenti e curiosi, con l’orecchio teso al suono e al piacere dell’udire. Un nuovo modo di ascoltare la musica suonata con strumenti “classici”; capolavori della storia si intrecciano senza barriere, sottolineando che il grande fascino della musica è proprio quello di non avere limiti.

Dal 2005 il Quintetto Bislacco ha cominciato un’inarrestabile ascesa che lo ha portato, con l’attuale formazione (Walter Zagato, violino; Duilio Galfetti, violino, chitarra; Gustavo Fioravanti, viola; Marco Radaelli, violoncello; e Federico Marchesano, contrabbasso), a partecipare ai più grandi festivals internazionali di musica.

Vincitori di numerosi concorsi nazionali ed internazionali (Luigi Nono, Orpheus Prijs Antwerpen, Vittorio Veneto…) i cinque musicisti provengono da orchestre differenti (Teatro Regio Torino, Teatro alla Scala Milano, Orchestra della Svizzera Italiana, Filarmonica della Scala) ma hanno un unico obiettivo: rimanerci il meno possibile e portare il Quintetto Bislacco ovunque ci sia un pubblico distratto e annoiato per farlo tornare ad amare la musica tutta.

Alla ormai consolidata collaborazione con la Radio Svizzera Italiana (dal 2007), Il Quintetto Bislacco ha affiancato l’exploit radiofonico a Rai Radio3 InFestival 2009 riscuotendo un enorme successo di pubblico, critica e radioascoltatori.

Nel giugno dello stesso anno la casa discografica Stradivarius ha pubblicato l’opera prima “Jokes”: chi non conosce i bislacchi è attratto dalla novità, chi li conosce regala il CD ad amici e parenti. La promozione di “Jokes” ha portato il Quintetto Bislacco a Roma, Bologna e Milano e successivamente si sono concretizzati gli inviti nei festival internazionali più importanti d’Italia: dalle Settimane Musicali di Grado, Serate Concertistiche della Svizzera Italiana, Mito, Unione Musicale, Tra ville e giardini, Musica in Villa, Musicastelle, fino a I suoni delle Dolomiti e al Festival di Stresa 2010 dove il Bislacco è stato ufficialmente riconosciuto “miglior evento” dal pubblico e dalla critica.

Il 2010 è stato anche l’anno che ha visto il Quintetto protagonista in due puntate della trasmissione televisiva “Paganini” della RTSI, nella quale vengono invitati i solisti e cameristi più importanti della scena musicale mondiale; per questa occasione sono stati preparati 12 videoclip in Full HD con i brani più significativi del repertorio del Quintetto Bislacco. La televisione svizzera ha inoltre invitato i musicisti a partecipare a diversi progetti dal 2011 ad oggi.

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Alexander Mayer, che la stampa svizzera definisce come “direttore d’orchestra moderno” e il cui spirito innovativo elogia tanto quanto le sue interpretazioni, è dal 2010 direttore artistico e direttore d’orchestra dell’Ensemble Symphonique Neuchâtel.

Durante questo periodo, ha portato ad affermarsi con successo nello scenario musicale svizzero l’orchestra creata nel 2008 da una fusione, come dimostrano anche gli inviti a rinomate serie di concerti e a regolari trasmissioni radiofoniche. Dal 2013 al 2017, in qualità di direttore musicale, ha condotto a grandi successi acclamati anche la Sinfonietta di Losanna.

Nei suoi programmi, Alexander punta sui contrasti e rompe i confini tra i diversi generi, ad esempio quando combina un concerto con uno spettacolo di luci, Mendelssohn con l’elettronica o Beethoven con il klezmer (genere musicale tradizionale degli ebrei aschenaziti dell’Europa orientale). I suoi partner includono rinomati artisti come Gautier Capuçon, Tzimon Barto, Kolsimcha o Supermafia. Quando Alexander si esibisce come ospite, presenta anche programmi ricchi di riferimenti da Bach a Sciarrino, come recentemente nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, nell’Orchestra Filarmonica di Torino o nell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Ha inoltre un rapporto particolarmente stretto con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e la Zuglói Filharmónia Budapest.

Alexander ha completato i suoi studi di musica sacra e di direzione orchestrale presso la Hochschule für Musik Saar, dove ha avuto tra l’altro insegnanti del calibro di Leo Krämer e Max Pommer. I corsi da maestro lo hanno condotto da Neeme Järvi, Gennady Rozhdestvensky, Frieder Bernius e Stefan Parkman, assistente a John Nelson e Donald Runnicles.

Nel 2003, ha vinto il Concorso Internazionale per direttori d’orchestra a Tokyo.

Oltre a lavorare con orchestre e cori professionali, Alexander è il primo direttore ospite della Landes-Jugend-Symphonie-Orchester Saar, è inoltre molto attivo nell’educazione musicale, insegna e si esibisce regolarmente come organista e musicista da camera.

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Nato il 24 maggio 1993, Marc Gruber si è interessato al corno fin dalla più tenera età. All'età di tre anni ha infatti iniziato a suonare il corno da caccia, e all'età di quattro anni ha iniziato a ricevere lezioni di corno.

Dal 2009 al 2012 ha studiato con Joachim Pöltl, professore alla Robert-Schumann-Hochschule di Düsseldorf, in Germania. Dal 2012 Marc studia con Paul van Zelm alla Hochschule für Musik di Colonia. Ha inoltre partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con noti musicisti come Hermann Baumann, Erich Penzel, Christian Lampert e Froydis Ree Wekre.

Nella primavera del 2011, Gruber è diventato il primo ottone a vincere il premio "Debut um elf". Nell'ottobre dello stesso anno ha vinto il Förderpreis del Rotary Club per risultati musicali eccezionali. Come concertista solista si è esibito con orchestre prestigiose come la Bavarian Radio Symphony Orchestra, la Düsseldorf Symphony Orchestra, l'Orchestrezentrum Dortmund e la Würtembergische Philharmonie Reutlingen. Nella stagione 2013-2014, ha collaborato con la prestigiosa società Dortmund Mozart.

Ha iniziato a suonare nelle orchestre giovanili regionali nel 2007. Nel 2009, è stato il corno principale della Youth Orchestra NRW. Nel 2012 è diventato corno principale della National Youth Orchestra of Germany. Nel marzo del 2013 è diventato membro dell'Orchestra Giovanile dell'Unione Europea e nel 2014 è diventato corno principale dell'Orchestra Beethoven di Bonn. Dall'aprile 2016 è corno principale della Frankfurt Radio Symphony Orchestra.

Marc Gruber suona spesso con orchestre come la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, la WDR Symphony Orchestra di Colonia e la Gürzenich Orchestra. La sua carriera musicale lo ha portato a esibirsi in tutta l'Asia e l'Europa.

Non solo Gruber è un appassionato musicista orchestrale, ma è anche fortemente coinvolto nella musica da camera come membro del Monetquintett. Nel 2016, questo ensemble è stato insignito della borsa di studio del Germn Music Competition. Come ospite si è esibito con il Linos-Ensemble, Consortium Classicum, Schumann Quartet e Mannheimer String Quartet.

Marc Gruber ha vinto il 2° premio (senza che ci sia stata assegnazione del 1° premio), il Brüder-Busch-Preis e l’Audience Award all’ARD International Music Competition di Monaco (Germania) nel 2016.

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Mario Stefano Pietrodarchi nasce in Atessa (Chieti) il 26 dicembre 1980 e all'età di nove anni intraprende lo studio della fisarmonica e successivamente del bandoneon. Dal 1993 al 2001 frequenta i corsi di Claudio Calista e successivamente di Cesare Chiacchiaretta presso la Scuola Civica Musicale Fenaroli di Lanciano. Nel 2007 si diploma con la Lode presso il Conservatorio Musicale Santa Cecilia di Roma.

Ha frequentato corsi di perfezionamento in Italia e all'estero con J. Mornet, W. Zubitsky, A. L. Castano, C. Rossi, Y. Shishkin.

Esecutore brillante e di raffinata musicalità, ha vinto numerosi concorsi nazionali ed internazionali tra cui ricordiamo, il 1° Premio assoluto al Concorso Nazionale Città di Latina (1996, 1997); il 1° Premio assoluto al Concorso Nazionale Città di Montese (MO) (1997); il 1° Premio assoluto al Concorso Internazionale S. Bizzarri di Morro D 'Oro (TE) cat. Junior (1997); il 1° Premio assoluto al Concorso Nazionale Città di Rieti (1999); il 1° Premio Adamo Volpi al Concorso Città di Loreto (AN) 2000. Nel luglio 1998 é stato prescelto per rappresentare l'Italia al Trofeo Mondiale C.M.A. (junior) a Recoaro Terme, (Italy). Nel luglio 2000 è stato prescelto per rappresentare l'Italia al Trofeo Mondiale C.M.A. (senior), svoltosi in Alcobaca (Portogallo) laureandosi secondo classificato.

Nel 2001 si laurea Primo Classificato al Trofeo Mondiale C.M.A. (senior) svoltosi a Lorient (Francia) dal 21 al 24 Settembre.

Nel Giugno 2002 è stato ospite al "Premio Barocco" trasmesso in diretta su Rai1 da Gallipoli al fianco della nota cantante Antonella Ruggiero.

Nel 2006 è stato ospite nella serata "I colori del Mare" al Montreal Jazz Festival al fianco di Gabriele Mirabassi e Pietro Tonolo per un progetto della casa discografica EGEA. Più volte è stato ospite alla trasmissione Domenica In (RAI 1) esibendosi a fianco dell’orchestra RAI diretta da Pippo Caruso.

Il 25 maggio 2009, si esibisce in qualità di ospite, al Colosseo (Roma) a fianco di Andrea Bocelli, Angela Gheorghiu e Andrea Griminelli con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese per l’evento “L’alba separa dalla luce l’ombra” in favore dei terremotati abruzzesi. Evento unico ed irripetibile mandato in mondo visione in prima serata su Rai 1 e Rai Sat. Il 25 Dicembre 2010 si esibisce al fianco dell’Orchestra Giovanile Italiana nel Concerto per la Vita e per la Pace trasmesso in mondo visione per la Rai da Betlemme. Il 1 Giugno 2011 al fianco di Erwin Schrott si esibisce dall’Arena di Verona per i festeggiamenti dei 150° anni dell’Unità d’Italia trasmesso in diretta su Rai 1.

Il 1 Agosto 2011 in qualità di solista esegue al fianco dell’Orchestra Internazionale d’Italia sotto la direzione di Omer Wellber la prima esecuzione assoluta per Fisarmonica-Mandolino-Nastro Magnetico e Orchestra “The retourn of the Jackals” del compositore Israeliano Michael Wolpe.

Nel 2012 al fianco di Anna Netrebko ed Erwin Schrott si esibisce nella Royal Albert Hall (London), Copenaghen e nelle più importanti città della Germania.

Nel 2012 si esibisce in qualità di ospite al Concerto di Lajatico presso il “Teatro del Silenzio” al fianco di Andrea Bocelli, Giorgio Albertazzi, Riccardo Cocciante, Pino Daniele.

Oltre all'imponente attività concertistica sul territorio nazionale, si è esibito in Inghilterra, Francia, Belgio, Croazia, Serbia, Germania, U.S.A., Polonia, Portogallo, Finlandia, Svizzera, Ungheria, Canada, Australia, Danimarca, Georgia, Libano, Armenia, Bahrein, Russia, Bosnia Herzegovina, Austria, Bielorussia e Cina.

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Fondata nel 1990, l’Orchestra del Teatro Olimpico prende il nome dal celebre teatro di Vicenza, il più antico del mondo, disegnato da Andrea Palladio nel 1580. In quasi 30 anni di attività l'orchestra ha realizzato centinaia di concerti, in Italia e all’estero, collaborando con vari artisti e direttori di fama internazionale fra i quali Giuliano Carmignola, Maria Tipo, José Carreras, Cecilia Gasdia, Joaquín Achúcarro, Richard Galliano, Peter Maag, Umberto Benedetti Michelangeli e Alexander Janiczek.

Dal 2014 l'orchestra ha intrapreso un percorso di radicale rinnovamento, ideato da Piergiorgio Meneghini, che l'ha trasformata in una sorta di bottega d’arte all’interno della quale i 40 musicisti – selezionati fra centinaia di “under 30” diplomati nei Conservatori di tutta Italia – hanno la possibilità di perfezionarsi sotto la guida di docenti-formatori di grande esperienza. Lo scopo del progetto, unico nel Veneto e fra i pochi in Italia, è duplice: offrire ai giovani maestri d'orchestra un percorso altamente formativo e nel contempo realizzare stagioni sinfoniche di qualità arricchite dalla presenza di rinomati solisti e direttori ospiti.

Con la supervisione del direttore principale Alexander Lonquich, ogni concerto viene preparato durante intense giornate di lavoro a Villa San Fermo di Lonigo dove, in una sorta di “ritiro artistico”, direttore, orchestrali, solisti e tutor lavorano fianco a fianco condividendo anche occasioni conviviali e di svago che contribuiscono all'amalgama del gruppo. Alcuni tutor che seguono l'orchestra nel lavoro di preparazione si esibiscono in concerto – come prime parti – a fianco dei loro più giovani colleghi.

Alexander Lonquich, direttore principale dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, è nato a Trier e si è imposto sulla scena musicale internazionale quando, nel 1977, ha vinto il Concorso Casagrande di Terni. Da lì è iniziata una fortunata carriera che tuttora lo vede esibirsi nei principali centri musicali in Europa, Giappone e Stati Uniti.

Fra i tanti direttori d’orchestra con i quali ha collaborato spicca il nome di Sándor Végh e della sua Camerata Salzburg, complesso con il quale Lonquich continua ad esibirsi regolarmente nella duplice veste di direttore e solista. Un ruolo, quest’ultimo, che lo ha già visto impegnato con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Mahler Chamber, la Filarmonica della Scala, l’Orchestre des Champs Elisée e l’Orchestra da Camera di Mantova.

Già “Artist in Residence” presso la NDR Elbphilharmonie Orchester, dal 2011 collabora come direttore-solista con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal 2014 è direttore principale dell'Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza.

Dopo aver inciso per EMI (Mozart, Schumann e Schubert), ha iniziato una collaborazione con ECM per la quale ha registrato la Kreisleriana, la Partita di Holliger ed un CD dedicato a Schubert con Carolin Widmann.

Per la sua attività concertistica e discografica ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica fra i quali il “Diapason d’Or”, il Premio Abbiati (nel 1993 e nel 2017) e il Premio Edison. Lonquich dedica da sempre molte energie alla didattica con masterclass e insegnamenti stabili presso rinomate istituzioni internazionali.

Il Concerto dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza nella Stagione 2018-2019 dell’OFT vedrà inoltre come solisti Gregory Ahss al violino ed Enrico Bronzi al violoncello.

Gregory Ahss ha iniziato a studiare violino a 5 anni presso l'Istituto Gnessin di Mosca, sua città natale, per poi frequentare il Conservatorio di Israele, l’Accademia Musicale di Tel Aviv e il Conservatorio di Musica del New England di Boston, dove ha studiato con Lena Mazor, Irina Svetlova e Donald Weilerstein. Quando era ancora studente ha fondato il “Tal Piano Trio”, che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il primo premio al prestigioso Concorso di musica da camera intitolato al Trio di Trieste.

Nel 2004 ha debuttato come solista con l'Orchestra Mozart di Claudio Abbado con la quale si è poi esibito regolarmente sia dal vivo che in sala di registrazione; il cd con la Sinfonia Concertante di Haydn ha vinto prestigiosi premi tra cui il “miglior concerto del 2015”.

In qualità di solista è apparso con direttori del calibro di Yannick Nézet-Séguin, Daniel Blendulf e Andres Orozco Estrada e con orchestre come la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese e la Camerata Salzburg.

Nel repertorio cameristico ha suonato con partner quali Natalia Gutman, Janine Jansen, Emmanuel Pahud, Gautier Capuçon, Nicolas Altstaed, Alexander Melnikov e Sabine Meyer. Si è inoltre esibito in duo con Pinchas Zukerman.

Ahss è stato konzertmeister ospite di rinomati ensemble fra i quali la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestra Mozart, la Filarmonica di Belgrado e l’Orchestra del Festival di Lucerna, dirigendo dal violino un repertorio che spazia dalle sinfonie da camera fino al grande repertorio sinfonico.

Ahss è primo violino della Camerata Salzburg e dell’Orchestra del Festival di Lucerna.

Enrico Bronzi, violoncellista e direttore d’orchestra, è nato a Parma nel 1973. Nel 1990 ha fondato il Trio di Parma con il quale ha suonato nelle più importanti sale da concerto d’Europa, USA, Sud America ed Australia e si è imposto nei concorsi internazionali di Firenze, Melbourne, Lione e Monaco di Baviera, ricevendo anche il Premio Abbiati della critica musicale italiana.

Dal 2001, in seguito alle affermazioni al Concorso Rostropovich di Parigi e al Paulo Cello Competition di Helsinki (dove riceve anche il premio per la migliore esecuzione del concerto di Dvořák), inizia un’intensa attività solistica. Partecipa regolarmente a numerosi festival, tra cui Lucerna, Kronberg, Schubertiade Schwarzenberg, Melbourne, Turku, Naantali, Stresa, Ravenna, Lockenhaus.

La sua attività internazionale l’ha portato a collaborare con artisti, direttori d’orchestra e complessi cameristici di gran fama. Allievo di Jorma Panula per la direzione d’orchestra, negli ultimi anni ha guidato numerosi complessi italiani tra cui l’Orchestra Mozart (su invito di Claudio Abbado), l’Orchestra di Padova e del Veneto, i Virtuosi Italiani, la Filarmonica Marchigiana, la Sinfonica della Val d’Aosta, la Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice e l’Orchestra da Camera di Mantova. Dal 2007 è professore all’Universität Mozarteum Salzburg e direttore artistico dell’Estate Musicale di Portogruaro. Tra le sue registrazioni discografiche, oltre alla vasta produzione con il Trio di Parma, vi sono tutti i concerti di Boccherini (Brilliant Classics), i concerti di C.Ph.E. Bach (Amadeus), un disco monografico su Nino Rota, le Sonate di Geminiani (Concerto) e l’integrale delle Suite di Bach (Fregoli Music) che è stata al secondo posto della top ten degli album di musica classica iTunes Music Store.

Enrico Bronzi suona un violoncello Vincenzo Panormo del 1775.

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Nicola Campogrande (Torino, 1969) è considerato "uno dei compositori più interessanti della giovane generazione italiana" (Amazon.com).

Dal 2017 la sua musica è pubblicata in esclusiva dall’editore Breitkopf & Härtel.

La critica e il pubblico riconoscono nella sua musica freschezza ed espressività, spesso messe al servizio di lavori con una forte componente spettacolare. Come ha detto il direttore inglese Paul Daniel, "la grandezza delle composizioni di Campogrande sta nella sua capacità di creare una musica che appartenga al pubblico, che non crea divisioni tra chi la esegue e chi la ascolta. Le sue partiture comunicano un senso di ottimismo pieno di emozioni".

Dal Teatro alla Scala alla Wigmore Hall di Londra, dalla Philharmonie di Parigi al Bimhuis di Amsterdam, da Cincinnati a Berlino, da Cracovia a Melbourne, da Toronto a Bogotà, la sua musica viene eseguita regolarmente in sale prestigiose di tutto il mondo ed è incisa su 30 cd monografici e collettivi.

Il suo rapporto fecondo con i maggiori interpreti internazionali si può spiegare con le parole usate dal mensile Amadeus: "la via più difficile ma più affascinante per un compositore è quella della creazione di un linguaggio proprio ma comprensibile, impresa non da poco, giacché bisogna evitare di essere autoreferenziali ma al tempo stesso banali. In poche parole, ci vuole ispirazione artistica. Ed è proprio quello che riesce a fare Nicola Campogrande".

Tra i suoi interpreti, oltre a numerose orchestre, ci sono Roberto Abbado, Mario Brunello, Gauthier Capuçon, Massimo Quarta, Emanuele Arciuli, Lilya Zilberstein, Sonia Bergamasco, Jean-Bernard Pommier e molti altri musicisti che hanno in repertorio suoi lavori e li presentano regolarmente in stagioni concertistiche di tutto il mondo.

Molte le orchestre e le formazioni cameristiche che hanno eseguito i suoi lavori (dalla Saint Paul Chamber Orchestra [Minnesota] all’Orchestre National d'Île-de-France, dall'Orchestra della Toscana a quella del Teatro Lirico di Cagliari, dal Trio Debussy al Fine Arts Quartet [Usa], dal Quartetto della Scala all’Orchestra Toscanini, dall'Orchestra Haydn a quella dell’Opera di Liegi...) spingendo il Giornale della Musica a scrivere che "la musica di Campogrande è felice nell’invenzione e nelle combinazioni compositive". Anche per questo è stato scelto dal Ministero degli Affari Esteri per rappresentare il nostro Paese nell’ambito delle manifestazioni “Italy in Us 2013 - Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti”.

Tra i suoi lavori teatrali vanno ricordate le opere #Folon (Opéra Royal de Wallonie, Liegi), Macchinario (Teatro Rossini, Lugo), Lego (Teatro Filarmonico, Verona), De bello gallico, Alianti, Cronache animali, la favola musicale Tempi burrascosi e Opera italiana commissionata per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Nel catalogo sinfonico le pagine di maggior successo sono il Concerto per pubblico e orchestra, R (un ritratto per pianoforte e orchestra), Tre piccolissime musiche notturne, Magia Nera, Banksy Promenade, Paganini, Paganini! e Quatre modes d’extinction du jour (d’après une phrase oubliée par Debussy) per violino e orchestra, Absolut. Concerto per violoncello, basso elettrico e orchestra, il ciclo delle 24 Expo Variations.

I suoi lavori cameristici più eseguiti sono invece Danze della signorina Olivia per violino e pianoforte, Rimedi per l’anima per quartetto d’archi, Danze del riso e dell’oblio per fisarmonica e pianoforte, Corale & Remix per pianoforte, 150 decibel, per violoncello e pianoforte.

Dal 1998 conduce trasmissioni culturali per Rai Radio3. Per il canale televisivo Classica HD conduce la trasmissione settimanale "Contrappunti".

E’ l’autore di “Occhio alle orecchie. Come ascoltare musica classica e vivere felici” (Ponte alle grazie, 2015, sei edizioni), di “Musica e amore”, pubblicato dalla Utet, e di saggi e testi editi da Rizzoli, dalla Treccani, da Auditorium, da Meltemi. E’ stato per dieci anni critico musicale de la Repubblica. Ora collabora con le pagine culturali del Corriere della Sera.

Dal novembre 2015 è direttore artistico del festival MiTo Settembre Musica. E' stato per 11 anni direttore artistico dell'Orchestra Filarmonica di Torino e ha fatto parte della Commissione Artistica Internazionale di Europa Cantat, la Federazione Europea delle Associazioni Corali. Insegna alla Scuola Holden di Tecniche della narrazione, a Torino. Vive a Roma e ha tre figli.


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