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Un giorno di cento anni fa

SABATO 11 GENNAIO 2020 ORE 18.00 E ORE 20.30

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE / SALA PALCOSCENICO BORSONI

UN GIORNO DI CENTO ANNI FA

CONCERTO IN MEMORIA DI ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI

Un giorno di cento anni fa – in programma sabato 11 gennaio – è l’evento promosso dal Comune di Brescia e dalla Fondazione del Teatro Grande per ricordare il celebre pianista Arturo Benedetti Michelangeli di cui si celebra nel 2020 il centenario della nascita.

I festeggiamenti si concentreranno in una serata-concerto che vedrà esibirsi in successione nove pianisti italiani – legati al Teatro Grande e alla città di Brescia – a cui è stato chiesto di eseguire un programma dedicato al grande Maestro, un programma che metterà in luce l’intimo rapporto artistico e spirituale di ciascun pianista con Benedetti Michelangeli.

“Abbiamo pensato a un progetto che restituisse quel legame di riconoscenza e ammirazione che generazioni diverse di pianisti (bresciani o semplicemente legati professionalmente alla città e al Teatro Grande) hanno nei confronti di Arturo Benedetti Michelangeli – spiega Umberto Angelini, Sovrintendente e Direttore artistico della Fondazione del Teatro Grande – L’immediata condivisione e l’entusiasmo con cui gli artisti hanno aderito, così come la vicinanza di altri pianisti bresciani che per precedenti impegni non hanno potuto partecipare, sono anche il segno tangibile dello straordinario attuale valore artistico di Benedetti Michelangeli”.

Paolo Gorini, Andrea Rebaudengo, Gerardo Chimini, Ruggero Ruocco, Orazio Sciortino, Emanuele Maniscalco, Emanuele Arciuli, Massimiliano Motterle e la giovanissima Ilaria Cavalleri sono gli artisti che si esibiranno sabato 11 gennaio, una maratona pianistica che si distribuirà tra il Ridotto del Teatro Grande e la Sala Palcoscenico Borsoni in quattro concerti suggestivi e affascinanti.

“Quarant’anni fa, nel 1980, dopo oltre un decennio di volontario esilio dai palcoscenici italiani, Arturo Benedetti Michelangeli scelse di salire proprio su quello del Teatro Grande di Brescia, per un concerto di beneficenza. Ecco, partire da questo luogo, attraverso la musica e il pianoforte, per celebrare il centenario di ABM – l’acronimo con cui era universalmente riconosciuto – ci è sembrata la scelta più corretta” tiene a sottolineare la Vicesindaco e Assessore alla Cultura Laura Castelletti, che aggiunge “Nei 12 mesi di questo 2020 seguiranno altre occasioni, e spero davvero che saremo in grado non solo di rinnovare il ricordo di questo sommo Maestro presso chi già bene lo conosce quanto piuttosto di farlo scoprire o di avvicinarlo a quanti ancora non ne hanno avuto l’opportunità”.

I concerti inizieranno alle ore 18.00, ma già dalle 10.30 del mattino e fino alle 16.00 sarà possibile accedere liberamente alla Sala delle Statue del Teatro per gli “Inviti all’ascolto”: grazie ai raffinati dispositivi di riproduzione sonora messi a disposizione da STEREO BOX, i visitatori potranno ascoltare in cuffia una sequenza di tracce selezionate tra le storiche interpretazioni di Arturo Benedetti Michelangeli.

I biglietti (5,00 euro per ogni concerto) sono acquistabili alla Biglietteria del Teatro Grande, sui siti teatrogrande.it e vivaticket.it e in tutte le filiali abilitate di Ubi Banca in Brescia e provincia. Gli orari di apertura della Biglietteria del Teatro Grande sono i consueti: dal martedì al venerdì dalle 13.30 alle 19.00 e sabato dalle 15.30 fino alle ore 20.30.

Il ricavato della serata sarà devoluto, in collaborazione con il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, come borsa di studio a uno studente meritevole del Conservatorio.

Un giorno di cento anni fa è uno degli appuntamenti che il Comune di Brescia e la Fondazione del Teatro Grande realizzeranno in occasione del centenario della nascita.


BIGLIETTI PER SINGOLO CONCERTO Posto unico

INTERO

5,00 euro


SABATO 11 GENNAIO 2020 ORE 18.00 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

UN GIORNO DI CENTO ANNI FA

CONCERTO IN MEMORIA DI ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI

PROGRAMMA

Paolo Gorini, pianoforte

L. Van Beethoven

Sei bagatelle op. 126

F. Chopin

Ballade n. 4 op. 54

Andrea Rebaudengo, pianoforte

J.S. Bach

Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo, BWV 992

 

1.

Arioso: Adagio. È una lusinga degli amici per trattenerlo dal partire.

 

2.

È una rappresentazione delle diverse vicende cui potrebbe andare incontro nel paese straniero.

 

3.

Adagiosissimo. È un lamento generale degli amici.

 

4.

Qui arrivano gli amici, che, rassegnati a non vederlo cambiare idea, prendono congedo da lui.

 

5.

Aria di Postiglione. Allegro poco.

 

6.

Fuga all'imitazione di Posta.

N. Rota

Dieci preludi

PAOLO GORINI

NOTE AL PROGRAMMA

La figura pianistica di Arturo Benedetti Michelangeli mi affascina per la precisione del suono, la cura dell’attacco, non solo una sopraffina precisione meccanica, ma un suono ricco e limpido nella sua funzione espressiva. Penso che nelle bagatelle di Beethoven ci sia bisogno di questo approccio, la musica si muove su percorsi quasi onirici, accidentati e imprevedibili e la sfida risiede nel dipingere, solo con l’ausilio del suono, uno sfaccettato ambiente sonoro. Chopin, come Arturo Benedetti Michelangeli, è radicalmente legato al pianoforte. Il mio legame con lo strumento passa proprio da Chopin, la folgorazione del primo ascolto di una delle Ballades di Chopin ha acceso la scintilla dell’amore per la musica, fu la prima volta che ebbi la “pelle d’oca” ascoltando della musica. Grazie a Chopin iniziò la mia missione musicale, con l’obbiettivo di fare provare agli altri quello che provai io ascoltando le sue Ballades.

BIOGRAFIA

Paolo Gorini ha recentemente completato il Master in Pianoforte con specializzazione in New Music presso il Conservatorium van Amsterdam. La sua formazione pianistica è fortemente legata ai maestri Mario Boselli, Paolo Bordoni, Andrea Rebaudengo, Emanuela Piemonti, Frank Peters e Ralph van Raat. Duo Ebano è un duo clarinetto e pianoforte nato dall’amicizia con il clarinettista Marco Danesi. Recentemente sono stati selezionati per il Dutch Classical Talent Tour 2019-2020. La passione per la musica contemporanea lo porta spesso a lavorare in stretta collaborazione con compositori emergenti: ha partecipato a varie edizioni del Composer Festival Amsterdam, ha collaborato con il compositore Gerardo Gozzi eseguendo “… À travers le verre du temps” alla Royal Accademy of Music di Londra ed è stato recentemente nominato come pianista ufficiale del Nieuw Ensemble ad Amsterdam. Con il “Laboratorio di Musica Contemporanea” del Conservatorio di Milano ha suonato al Festival Milano Musica 2015 esibendosi da solista nel Concerto per 2 pianoforti e strumenti di B. Maderna. Nel maggio 2018 ha suonato il Doppio concerto di E. Carter in Orgelpark (Amsterdam) per il festival Prix Annelie De Man 2018. La Fondazione Togni Cantoni Marca gli ha conferito il premio “Giulio e Giulio Bruno Togni” a sostegno delle sue attività musicali. Ha studiato composizione con il Maestro Mauro Montalbetti. L'orchestra I Pomeriggi Musicali gli ha commissionato il brano “Geometrie di vento” per la stagione 2015/2016. Il suo ultimo brano “Caligo Luminis” per voce e pianoforte è stato usato per il video mapping “Ecce homo” durante il Festival CidneOn 2018.

ANDREA REBAUDENGO

NOTE AL PROGRAMMA

Rota e Michelangeli si stimavano molto e hanno lavorato insieme, occupandomi io spesso di musica “recente” mi piace l’idea di suonare la musica del compositore “recente” che Michelangeli amava. I Preludi sono forse il brano più rappresentativo di Rota, dove potere immaginifico e conoscenza dello strumento raggiungono il livello più alto. Il Capriccio per la Lontananza del fratello dilettissimo di Bach è un doveroso omaggio per una sorta di nostro fratello maggiore che ci ha illuminato la strada. Il pathos con cui Bach accompagna la partenza del fratello è unico, così come assolutamente unica la persona che omaggiamo questa sera.

BIOGRAFIA

Andrea Rebaudengo è nato a Pesaro nel 1972. Ha studiato pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Ha vinto il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998, il terzo premio al Concorso “Robert Schumann” di Zwickau nel 2000 e al Premio Venezia 1993. Ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche italiane, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, il Bologna Festival, il Ravenna Festival. Si è esibito in tutti i paesi europei, Stati Uniti, Canada, Colombia, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Ha suonato come solista con numerose orchestre e ensemble, tra cui l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino, gli ottoni della Scala. Il suo repertorio spazia da Bach ai giorni nostri, con una particolare predilezione per la musica scritta negli ultimi cento anni, e viene invitato anche in progetti che lo coinvolgono anche come improvvisatore. È il pianista dell’ensemble Sentieri selvaggi, con il quale si è esibito all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, “Bang-on-a-can Marathon” di New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MITO, Biennale di Venezia, I Concerti del Quirinale presentando spesso prime esecuzioni di autori contemporanei e collaborando con compositori quali Louis Andriessen, Michael Nyman, David Lang, James MacMillan, Julia Wolfe, Mark-Anthony Turnage, Luca Francesconi e Ivan Fedele. Suona in duo con la violista Danusha Waskiewicz, con l’oboista Fabien Thouand, con la cantante Cristina Zavalloni, in duo pianistico con Emanuele Arciuli, con il percussionista Simone Beneventi, ed è il pianista dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia. È il pianista di Solo Goldberg Improvisation, spettacolo con Virgilio Sieni in cui esegue le Variazioni Goldberg di Bach. Come solista ha inciso per Bottega Discantica (All’aria aperta), con Sentieri Selvaggi per Deutsche Grammophon (Le Sette Stelle) e Cantaloupe Records (Child, ACDC, Zingiber), con Danusha Waskiewicz per Decca (Songs for viola and piano), con l’Altus Trio per Limen (Schumann-Donizetti), con Cristina Zavalloni per Egea (Tilim-bom), con Simone Beneventi per Stradivarius (Duals). Insegna al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.


SABATO 11 GENNAIO 2020 ORE 18.00 SALA PALCOSCENICO BORSONI

UN GIORNO DI CENTO ANNI FA

CONCERTO IN MEMORIA DI ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI

PROGRAMMA

Gerardo Chimini, pianoforte

W.A. Mozart

Fantasia in re minore K 397

L. Van Beethoven

Sonata in la maggiore op. 2 n. 2

Allegro vivace

Largo appassionato

Scherzo allegretto

Rondó grazioso

Ruggero Ruocco, pianoforte

F. Schubert

Improvviso in sol bemolle maggiore op. 90 n. 3

C. Debussy

Étude pour les Arpèges composés

Étude pour les Degrés chromatiques

F. Chopin

Berceuse op. 57

Mazurca in re bemolle maggiore op. 30 n. 3

F. Liszt

Studio da concerto in fa minore La leggerezza

GERARDO CHIMINI

NOTE AL PROGRAMMA

Quando ho ricevuto dal Dott. Angelini l'invito a suonare presso il Teatro Grande, in occasione del Centenario di Arturo Benedetti Michelangeli, mi sono emozionato profondamente e mi sono sentito veramente onorato di partecipare a questa maratona pianistica assieme a tanti altri artisti. Posso affermare che Michelangeli, fin da piccolo, è sempre stato il mito a cui ispirarsi. Mia madre mi parlò del concerto N.5 di Beethoven, trasmesso via radio durante la guerra, e mi disse di esserne stata profondamente colpita. Il Maestro, Mito irraggiungibile, talento smisurato, mani incredibili, studio disciplinato da ferrea autodisciplina, passione per rendere al massimo la pagina musicale, non si può imitare, lo si può solo prendere ad esempio sul come accostarsi all'Arte. Le sue infinite possibilità di tocco, dal suono diamantino ai suoni più incorporei, da Mozart ai francesi, ci fa capire quanta grande fatica, studio e autocritica feroce lo abbiano portato ai grandi risultati che ottenne. Ho scelto per questa esecuzione Mozart e Beethoven perché sono autori che amo profondamente e che per il Maestro Michelangeli erano il massimo per trasparenza, fraseggio, pulizia del suono ed uso del pedale esemplari. I miei saranno piccoli accenni e il mio ricordo, rimasto intatto, al concerto di Brescia del giugno 1980, il quale mi catapultò in una dimensione fuori da qualunque realtà. Ringraziamo il Maestro per il Bene che ha portato a questa Arte e auspico che il Suo esempio venga seguito da chiunque saprà coglierlo.

BIOGRAFIA

il Maestro Chimini si è diplomato presso il Conservatorio di Brescia sotto la guida del m° Conter, successivamente si è perfezionato con il M° Bruno Mezzena e il M° D. De Rosa e M° Borciani per la musica da camera. Effettua concerti in tutta Europa, Brasile e Giappone. Tiene regolarmente masterclass e lezioni concerto preposte all'educazione all'ascolto.

RUGGERO RUOCCO

NOTE AL PROGRAMMA

Controllo assoluto del tocco, eleganza, raffinatezza, nobiltà di eloquio, sentimenti espressi sempre in modo contenuto, quasi con pudore, aristocrazia di concezione musicale. Queste le caratteristiche che si manifestano con evidenza all’ascolto di Arturo Benedetti-Michelangeli. Con il programma proposto ho tentato di suggerire all’ascoltatore l’immagine che ho brevemente delineato di questo grande artista, sia attraverso brani del suo repertorio (quelli chopiniani), sia tramite composizioni che tendono ad esaltare la “bellezza”, intesa tanto come perfezione formale, quanto soprattutto come essenza.

BIOGRAFIA

Ruggero Ruocco proviene dalle scuole pianistiche di Paolo Bordoni e Alberto Mozzati e ha completato la sua formazione musicale con studi di composizione. Dopo diverse affermazioni in concorsi nazionali e internazionali, ha iniziato la frequentazione di importanti istituzioni concertistiche in Italia, Europa, Nord e Centro-America, collaborando inoltre con numerose orchestre. Si è tra l’altro dedicato all’approfondimento della musica di autori italiani, quali Sgambati, Martucci, Petrassi, Dallapiccola, Margola e Facchinetti, e ha inciso diversi CD che hanno ottenuto vivi consensi della stampa nazionale ed estera. La musica da camera nelle più varie formazioni, dal duo al quintetto, ha sempre avuto una grande importanza nella sua attività artistica. Spiccato anche l’interesse per la musica contemporanea. Dal 1975 è stato docente di pianoforte al Conservatorio di Brescia, in cui ha ricoperto per sei anni l’incarico di direzione. È autore, in collaborazione con Emilio Ghezzi, di un Metodo per pianoforte edito dalla Carisch di Milano.


SABATO 11 GENNAIO 2020 ORE 20.30 RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

UN GIORNO DI CENTO ANNI FA

CONCERTO IN MEMORIA DI ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI

PROGRAMMA

Orazio Sciortino, pianoforte

F. LisztHymne de la Nuit

G. Verdi / F. LisztAida: Danza Sacra e Duetto Finale

Don Carlo: Coro di Festa e Marcia funebre

Parafrasi su Rigoletto

Emanuele Maniscalco, pianoforte

Improvvisazioni:I – slow pearl

  1. – broad patch III – cakewalk

ORAZIO SCIORTINO

NOTE AL PROGRAMMA

Si può omaggiare la figura di Arturo Benedetti Michelangeli riproponendo i brani del suo repertorio, o immaginando il suo pianismo su autori e composizioni che mai, mi risulta, lui abbia interpretato. Alla base del simbolismo di Ravel e Debussy sta la ricerca timbrica della scrittura lisztiana. Le astrazioni e le ombre delle Parafrasi su Aida e Rigoletto riconducono alle introversioni, agli aspetti meno evidenti del grande virtuoso. Una luce, fosca, notturna, sulle spigolosità del poeta taciturno del pianoforte.

BIOGRAFIA

Pianista e compositore, Orazio Sciortino collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere: Teatro alla Scala di Milano, MITO SettembreMusica, Orchestra Verdi di Milano, Orchestra del Teatro La Fenice, Bologna Festival, IUC di Roma, Ravello Festival, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Accademia Filarmonica di Verona, Maggio Musicale Fiorentino, I Pomeriggi Musicali, Sagra Malatestiana di Rimini, Festival della Valle d’Itria, Amici della musica di Perugia, Società del Quartetto di Milano, Sociedad Filarmonia di Lima, Nuova Harmonìa di Buenos Aires, Festival di Ankara, Konzerthaus di Berlino, Salle Molière di Lyon, Ottawa Chamber Music Festival, Sala Cecilia Meireles di Rio De Janeiro. Ha inciso per le case discografiche Dynamic, Bottega Discantica, Limen Music, Claves e Sony Classical. Per il teatro musicale ha composto La Paura, opera sulla Grande Guerra (Teatro Coccia di Novara) e per il Teatro alla Scala (stagione 2016/2017) ha composto La Gattomachia, favola musicale per narratore, violino concertante e archi. È stato nominato Krug Ambassador: la prestigiosa maison di champagne, per la prima volta nella sua storia, chiede ad un compositore di comporre un brano dedicato alla Krug Grande Cuvée. Nasce così il pezzo pianistico Lives through a glass incluso nell’album Self Portrait, con sue composizioni pianistiche, pubblicato da Sony Classical.

EMANUELE MANISCALCO

NOTE AL PROGRAMMA

Il fraseggio, gli spazi e la ricerca timbrica del Maestro, soprattutto nelle pagine di Debussy e Ravel, ispirano da sempre le mie improvvisazioni al pianoforte. Quand’ero bambino, mio padre mi parlava di questo bresciano illustre, che lui aveva avvicinato negli anni ’60 proprio qui al Grande, al termine di un concerto. Mi raccontava del suo perfezionismo e della sua riservatezza, ma anche della sua generosità verso gli allievi. Nel 2005 vidi il Coro della SAT eseguire le sue riarmonizzazioni di canti popolari italiani. Mi commossi: solo allora capii davvero l’amore e il rispetto che Michelangeli nutriva per la melodia. Avevo scoperto un suo lato più umano e, da allora, mi sembrò un artista ancora più straordinario.

BIOGRAFIA

Da circa un ventennio, il polistrumentista e compositore Emanuele Maniscalco (Brescia, 1983) gravita intorno al jazz e a diverse forme d’improvvisazione e sperimentazione. Dopo gli studi musicali condotti tra Brescia, Siena e Copenaghen tra il 2001 e il 2014, ha trovato una propria dimensione espressiva che fa confluire in un approccio vivo ed estemporaneo molteplici fonti d’ispirazione: dalla musica antica all’ambient, dalle colonne sonore italiane alla new wave.


SABATO 11 GENNAIO 2020 ORE 20.30 SALA PALCOSCENICO BORSONI

UN GIORNO DI CENTO ANNI FA

CONCERTO IN MEMORIA DI ARTURO BENEDETTI MICHELANGELI

PROGRAMMA

Emanuele Arciuli, pianoforte

A. Schoenberg B. Bartók

Suite op. 19

Im Freien

Con tamburi e fiati

Barcarola

Musettes

Suoni della notte

La caccia

F. Rzewski

J. Harbison

M. Torke

M. Daugherty

da North American Ballads: Winnsboro Cotton Mill Blues

Monk Trope

Variation

Monk in the kitchen

Massimiliano Motterle, pianoforte

F. Liszt

Sonata in si minore S 178

Ilaria Cavalleri, pianoforte

J. Brahms

M. Ravel

C. Debussy

Tre intermezzi op. 117

da Miroirs: Alborada del Gracioso

L'isle joyeuse

EMANUELE ARCIULI

NOTE AL PROGRAMMA

Arturo Benedetti Michelangeli è sempre stato una leggenda, e persino il suo nome, a pronunciarlo, possiede un ché di aulico, distante e straordinario. Il primo ascolto di una sua registrazione (non l’ho mai ascoltato dal vivo), verso i quattordici anni, fu – in verità – una cocente delusione. Il fatto è che quando, da ragazzino, ti fai un’idea astratta di un musicista sulla base di recensioni e racconti, ma non lo hai ascoltato e dunque ti manca l’elemento più importante, cioè l’incontro con il suo suono, la realtà rischia di essere spiazzante. Non è un pianista facile, Michelangeli, e per coglierne fino in fondo la trascendentale bravura, la miracolosa bellezza del suono, la coesistenza di rigore ascetico e decadente edonismo, ci vuole un po’ di tempo, almeno a me ce ne volle. Ma da allora non credo di aver mai ammirato un pianista più di lui. Ho pensato che per rendere omaggio a Michelangeli sarebbe stato difficile eseguire il suo stesso repertorio: non che suonare debba essere inteso come una sfida, se non con sé stessi, ma gli esiti delle sue interpretazioni sono talmente monumentali e irraggiungibili da inibire anche solo il pensiero. Dunque sono partito dai sei Pezzi op.19 di Schoenberg – che Arturo Benedetti Michelangeli non ha mai registrato, però ha studiato e suonato, da ragazzo, durante le conferenze di Luigi Rognoni sulla seconda Scuola di Vienna – per intraprendere un percorso immaginario “da Michelangeli... e ritorno”, non so quanto coerente, ma divertente e inusuale. Non ha registrato una sola nota di Bartók, Michelangeli, ma Im Freien nelle sue dita sarebbe stato una meraviglia, perché i rumori notturni

del quarto movimento e la annichilente e spaventosa caccia finale sembrano pensati per il suo pianismo. Infine, un omaggio “personale”: brani scritti per me da tre compositori americani, che ci ricordano un aspetto meno noto ma importante: Michelangeli fu un esecutore e un committente di musica del suo tempo, e fece scelte – in tal senso – spesso anticonvenzionali e coraggiose.

BIOGRAFIA

Emanuele Arciuli suona regolarmente per alcune fra le maggiori istituzioni musicali. In Italia, ad esempio, collabora con orchestre come la OSN della Rai, il Maggio Musicale Fiorentino, La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il Teatro Petruzzelli di Bari e l’Orchestra Verdi di Milano; suona in recital al Teatro alla Scala di Milano, al San Carlo di Napoli, per l’Arena di Verona, gli Amici della Musica di Firenze, l’Unione Musicale di Torino, la IUC di Roma etc. Il suo impegno nella musica contemporanea lo porta ad esibirsi regolarmente nelle maggiori rassegne (Milano Musica, Biennale di Venezia, Nuova Consonanza di Roma etc.). Tra le orchestre con cui ha suonato in ambito internazionale, ricordiamo Rotterdam Philharmonic, Brussel Philharmonic, Residentie Orkest Den Haag al Concertgebouw di Amsterdam, RTSI di Lugano, Brucknerorchester Linz, Tonkünstler di Vienna (al Musikverein, per Wien Modern), Filarmonica di San Pietroburgo, Saint Paul Chamber Orchestra, Indianapolis Symphony Orchestra e molte altre. Fra i direttori con cui collabora citiamo Roberto Abbado, Andrei Boreyko, Dennis Russell Davies, Diego Fasolis, Yoel Levi, Brad Lubman, Wayne Marshall, James MacMillan, Kazushi Ono, Zoltan Pesko, Stefan Reck, Jonathan Stockhammer, Arturo Tamayo, Mario Venzago. Attivo anche in ambito cameristico, collabora regolarmente con Sonia Bergamasco e Andrea Rebaudengo. Accanto al repertorio più tradizionale, il Maestro Arciuli suona moltissima musica del nostro tempo. Più di cinquanta, infine, le pagine composte per lui da autori come George Crumb, Milton Babbitt, Frederic Rzewski, Michael Nyman, Michael Daugherty, per citarne solo alcuni. Il suo interesse per la musica americana si è concretizzato in un libro, Musica per pianoforte negli Stati Uniti (Edt) e in numerose lezioni, sia radiofoniche che televisive. Nel 2011 gli è stato conferito il premio della critica musicale italiana “Franco Abbiati” come miglior solista dell’anno. Tra gli altri riconoscimenti, una nomination per i Grammy Award per il cd dedicato a George Crumb. Incide per Stradivarius, Chandos, Vai, Innova Records, Bridge. Recentissimo Walk in Beauty, una ricca antologia di musica americana. Insegna pianoforte contemporaneo all’Accademia di Pinerolo. Docente di pianoforte al Conservatorio “Piccinni” di Bari, tiene regolarmente workshop per numerose università degli Stati Uniti, dove si reca dal 1998 ed ha tenuto oltre quaranta tournée.

MASSIMILIANO MOTTERLE

NOTE AL PROGRAMMA

Omaggiare Arturo Benedetti Michelangeli eseguendo la Sonata in si minore di Liszt potrebbe sembrare inopportuno; in realtà, nel capolavoro lisztiano, pianoforte e pianista si identificano in maniera talmente efficace che immaginare l’interpretazione di questa Sonata da parte di uno dei più grandi pianisti del Novecento non sembra assolutamente fuori luogo: il pianismo superiore di Michelangeli avrebbe messo in luce in modo straordinario il virtuosismo e la scrittura orchestrale di cui la Sonata è imperniata. Il fatto che Michelangeli non l’avesse in repertorio non vuol certo dire che non incontrasse il suo favore o che non la considerasse degna di attenzione; l’avesse eseguita avremmo di certo capito e apprezzato al meglio questo meraviglioso brano, molto tempo prima.

BIOGRAFIA

Massimiliano Motterle, formatosi alla scuola di Sergio Marengoni si è diplomato presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore; ha poi completato la sua formazione artistica con celebri didatti e pianisti quali Franco Scala, Lazar Berman, Paul Badura-Skoda e Alexis Weissenberg. È risultato vincitore di numerosi Premi in Concorsi Internazionali tra cui il prestigioso Liszt di Budapest, il Concorso Internazionale di Cincinnati, il Concorso Iturbi di Valencia e il Concorso Internazionale di Parma. A 21 anni debutta in Sala Verdi a Milano eseguendo il Terzo Concerto di Rachmaninov con l’Orchestra RAI di Milano diretta da Daniele Callegari; nella stessa prestigiosa Sala è scelto per suonare il pianoforte appartenuto a Vladimir Horowitz e nel 2004 esegue i 12 Studi Trascendentali di Liszt per la Società dei Concerti; è stato inoltre invitato ad eseguire Malediction di Liszt nella Great Concert Hall di Budapest con la Liszt Chamber Orchestra, e Totentanz con la Hungarian Matav Symphony Orchestra, nella prestigiosa Sala dell’Accademia Liszt; lo scorso novembre ha debuttato in Russia eseguendo il Concerto n.1 di Brahms. Ha tenuto concerti in Austria, Belgio, Sud Corea, Germania, Francia, Inghilterra Svizzera, Spagna, Slovenia, Svezia, Taiwan, Ungheria e negli Stati Uniti. Si è esibito per importanti istituzioni quali il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, la Società dei Concerti di Milano, il Sandviken Musik Festival, il Kodaly Institute, con la Cincinnati Symphony Orchestra, l'Orchestra di Valencia, l’Orchestra del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo e l’Orchestra da Camera di Brescia, sotto la direzione di Umberto Benedetti Michelangeli, Riccardo Frizza, Neal Gittleman, András Ligeti, Pier Carlo Orizio, Igor Verbitsky e Jonathan Webb. Ha registrato per Naxos, Da-Vinci Publishing e con Classica HD ha inciso in video l’integrale delle Sonate per pianoforte e violino di Beethoven assieme a Fulvio Luciani, violinista con cui collabora dal 2008. Ha tenuto seminari e masterclasses in Italia, Cina e negli U.S.A.; insegna pianoforte presso il Conservatorio “G. Donizetti” di Bergamo. È direttore artistico della storica Associazione GIA di Brescia e del Festival “Onde Musicali sul lago d’Iseo”.

ILARIA CAVALLERI

NOTE AL PROGRAMMA

Sicuramente mi sarebbe piaciuto nascere qualche decennio prima per conoscere ed ascoltare dal vivo il Maestro Arturo Benedetti Michelangeli, cogliere le sfumature del suo suono, frutto di una ricerca quasi ossessiva. Le composizioni che ascolterete questa sera appartengono a tre autori che Arturo Benedetti Michelangeli ha amato e interpretato magistralmente. I tre intermezzi op. 117 di Johannes Brahms sono dotati del più intenso intimismo e colmi di malinconica poesia. Al contrario, l'Alborada del gracioso di Maurice Ravel e L'isle joyeuse di Claude Debussy presentano una travolgente energia ritmica e virtuosismi dall'effetto brillante.

BIOGRAFIA

Nata nel 2001, Ilaria Cavalleri inizia a suonare il pianoforte all’età di sette anni e dal 2012 frequenta il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, nella classe del Maestro Maurizio Baglini prima e sotto la guida del Maestro Pinuccia Giarmanà poi. Nonostante la giovane età ha già partecipato a diversi concorsi pianistici, vincendo, nel maggio 2017, il 1° premio assoluto di categoria al “3° Concorso Internazionale Giovani Musicisti Diapason D’oro” di Pordenone e il primo premio al “Concorso musicale nazionale civica scuola di musica Claudio Abbado” di Milano e al concorso pianistico “Pietro Montani” di Lodi. Nel maggio 2019 ha ricevuto da Ubi Banca il premio Giovane Talento dell’anno, istituito dalla banca stessa e assegnato dal Conservatorio di Brescia nell’ambito del 56° Festival Pianistico di Brescia e Bergamo. Intensa l’attività concertistica: negli anni 2018-2019 si è esibita per il Festival Pianistico di Brescia e Bergamo nelle serate dedicate ai giovani talenti del Conservatorio di Brescia, per la stagione concertistica autunno-inverno Iseo Classica, per Piano City Milano allo Steinway Corner presso la Fondazione Adolfo Pini Milano, nella rassegna primaverile “Le Romanze per Pianoforte degli Schumann” organizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per la società Filodrammatica Cremonese presso il Teatro Filodrammatici di Cremona, per la rassegna Musica in Accademia “Alberto Mozzati” presso il Palazzo Archinti di Mezzago, per la rassegna pianistica “Pietro Montani” di Corno Giovine, per l’associazione Farandola di Pordenone, per il Conservatorio di Brescia, per l’accademia “Amici in musica” di San Benedetto Po. Nel luglio 2017 è stata chiamata a suonare durante la serata di premiazione del premio letterario “La Tore” a Marciana Marina (isola D’Elba) vinto dall’allora ministro della cultura Dario Franceschini e sempre nell’estate dello stesso anno si è esibita presso l’Università della musica di Varsavia nella Warszawa Sala Koncertowa. Recentemente ha suonato in duo per la rassegna “I concerti del mosaico” presso il Teatro Torlonia – Villa Torlonia – a Roma e nel gennaio 2018, sempre in duo, ha partecipato alla rassegna Natale nei Musei organizzata da Roma Tre Orchestra tenendo un concerto al Museo Napoleonico di Roma. Dal 2016 al 2019 ha frequentato masterclasses pianistiche con i Maestri Riccardo Risaliti, Maurizio Baglini, Roberto Prosseda, Agnieszka Przemyk-Bryla, Federico Colli, Davide Cabassi e masterclasses di musica da camera con il Maestro Silvia Chiesa.


 

 

 
 
 

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