NOTE DEL COMPOSITORE
La composizione di Donna di Veleni è stata rapida e quasi di getto. Sono state utilizzate molte forme e generi musicali differenti mediante riappropriazione della loro forza di comunicazione metalinguistica. Il progetto di scrittura è stato concepito per una narrazione sonora con frequenti cambi di funzione emotiva per non far cadere l’attenzione dell’ascolto. Nello specifico della vocalità dei ruoli, preminente nell’esasperazione è quello della protagonista, la Donna di Veleni, che - seppur soprano drammatico - è spinta da esigenze di espressività testuale sia ad impervi Si acuti che ad abissi rantolanti sul La grave. Ruggero presenta caratteristiche quasi di bipolarità del personaggio che si riflettono anche nella scrittura: a volte pensata per un tenore drammatico e in altre da lirico puro. Maria, soprano lirico, possiede una vocalità complessa in quanto talora espressione di un personaggio infantile e talora di un’anima irrisolta e confusa. Chiara e senza vibrato in alcuni passaggi e convulsa in sbalzi dinamici e tessiturali negli ambiti drammaturgicamente più intensi. L’innamorato è un semplice e la scrittura tenorile è nostalgica o emotivamente delicata.
Ruolo imponente è quello del coro che non abita momenti narrativi o di decorazione musicale ma che costituisce invece nucleo essenziale nella e della drammaturgia; personaggio a tutto tondo come nella lirica tragica greca.
I ragazzi, le ragazze ed i paesani sono – seppur senza nome – il controcanto dei personaggi principali, piccoli camei ritmico-melodici individuati per lo più in anacoluti della forma.
(Marco Podda)