L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Nina pazza per amore di paisiello a taranto e savona

NOTE DI REGIA

di Luca Ferraris

Dopo Suor Angelica, ecco Gianni Schicchi, terza opera che con Il Tabarro compone il trittico pucciniano; la messa in scena godrà di una trasformazione temporale, nel pieno rispetto della partitura, ma al tempo stesso collocata ai giorni nostri per avvicinarla il più possibile, con un linguaggio quasi cinematografico, tutto mirato a colmare quella distanza che spesso allontana lo spettatore moderno di fronte all’opera lirica, anche ad un pubblico più giovane.

Tutta l’azione ruota attorno al testamento di Buoso Donati ed alla relativa avidità priva di scrupoli degli eredi Donati, alla sfacciata beffa dello Schicchi come sostiene lui stesso commessa a fin di bene, e alla solare relazione sentimentale fra Rinuccio e Lauretta ostacolata dalle rispettive famiglie.

L’atto unico creato da Puccini/Forzano risente molto di una situazione da commedia dell’arte, ma di taglio decisamente moderno, così la regia è tutta mirata a creare personaggi veri, realistici, unici.

A questo punto, viene spontaneo dire se stasera vi siete divertiti… concedetemi voi… l’attenuante!


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