Fin de Partie: in prima assoluta alla Scala
L’opera di György Kurtág da Samuel Beckett
La prima opera del grande compositore è anche il primo lavoro per il teatro musicale tratto da un testo del grande scrittore irlandese. La prima milanese diretta da Markus Stenz con la regia di Pierre Audi, coprodotta con Amsterdam, è al centro di una fitta rete di collaborazioni internazionali e milanesi, da Milano Musica al Piccolo Teatro. La prima sarà trasmessa in diretta da Rai Radio3
György Kurtág, universalmente considerato tra i maggiori compositori viventi, non aveva mai scritto un’opera; convinto dalla tenacia di Alexander Pereira, presenta oggi Samuel Beckett: Fin de partie - Scènes et monologues, in prima assoluta al Teatro alla Scala dal 15 al 25 novembre con la direzione di Markus Stenz e la regia di Pierre Audi al debutto scaligero. A novantadue anni Kurtág applica il suo stile scarno, concentrato, intensamente espressivo al classico di Samuel Beckett del 1957: un avvenimento la cui portata non investe solo l’ambito musicale ma si estende ai territori del Teatro e della Letteratura.
Intorno a questo appuntamento attesissimo si è sviluppata una fitta rete di collaborazioni, milanesi e internazionali: l’opera è coprodotta con De Nationale Opera di Amsterdam e il lungo percorso di prove si è svolto, prima di giungere alla Scala, tra Amsterdam e il Budapest Music Center, residenza del compositore. In sala saranno presenti ospiti da tutta Europa, con una presenza senza precedenti della stampa internazionale.
A Milano, sotto l’egida del Comune, la 27° edizione del Festival Milano Musica, intitolata “György Kurtág. Ascoltando Beckett”, dedica 22 concerti dal 20 ottobre al 26 novembre al rapporto tra il grande scrittore e la musica, non solo di Kurtág.
Dal 23 ottobre al 4 novembre il Piccolo Teatro presenta Finale di partita nell’interpretazione di Glauco Mauri e Roberto Sturno diretti da Andrea Baracco, in una preziosa collaborazione tra grandi istituzioni culturali milanesi che è anche un confronto tra teatro di prosa e teatro musicale. Infine dal 21 ottobre presso il Museo Teatrale alla Scala è possibile visitare la mostra dal titolo “György Kurtág, Segni, giochi,messaggi” curata daHeidy Zimmermann, Cecilia Balestra e Franco Pulcini e realizzata in collaborazione con la Fondazione Paul Sacher di Basilea e Milano Musica.
La recita del 15 novembre sarà trasmessa in diretta stereofonica da Rai Radio3.
Prima di ciascuna rappresentazione il Professor Franco Pulcini terrà un incontro introduttivo presso il Ridotto dei Palchi con inizio alle ore 19.15. L’accesso è riservato ai possessori di biglietto per lo spettacolo.
L’opera
“Conosco Kurtág da più di trent’anni – racconta Alexander Pereira – e ho sempre pensato che si tratti di uno dei massimi artisti viventi. Per questo da ormai dieci anni ho inseguito il sogno di portare in scena una sua opera: dopo tanti tentativi e un entusiasmante processo di lavoro ci riusciamo ora alla Scala in collaborazione con Amsterdam”. L’opera, dal titolo Samuel Beckett: Fin se Partie, scènes et monologues mette in musica circa il 56% per cento della celebre pièce ed è il primo lavoro per il teatro musicale tratto da un testo di Beckett (il progetto di Pierre Boulez di trarre un’opera da En attendant Godot fu interrotto dalla morte del compositore. Anche in questo caso sarebbe stata la sua prima opera). Kurtág, lasciata l’Ungheria in cui le spinte libertarie erano state represse nel 1956 e rifugiatosi a Parigi per studiare con Messiaen e Milhaud, assiste alla prima parigina di Fin de partie nel 1957 su consiglio di György Ligeti. In seguito acquista i testi di Fin de partie e En attendant Godot che divengono “la sua Bibbia” e costituiscono l’inizio di un lungo percorso di confronto con la parola beckettiana tra le cui tappe principali ricordiamo almeno What is the Word del 1991.
Il titolo, Finale di partita, indica la situazione ricorrente negli scacchi in cui l’esito della partita è segnato ma i giocatori inesperti continuano a muovere i pezzi a vuoto senza rendersi conto che non esiste speranza. In questa situazione si trovano i protagonisti Hamm e Clov, che trascorrono giornate sempre uguali in una casa che condividono con i genitori di Hamm, privi delle gambe e sistemati in due bidoni della spazzatura. La prima assoluta sarà diretta da Markus Stenz, mentre lo spettacolo porta la firma di uno dei più autorevoli registi della scena internazionale, Pierre Audi, che con questo importante progetto debutta alla Scala. I cantanti, che giungeranno alla prima dopo due anni di prove e di attento lavoro sulle minime sfumature del testo e della musica, sono Frode Olsen, Leigh Melrose, Hilary Summers e Leonardo Cortellazzi.