Cosmopoliti. Abbiamo visto, Maciste è un moro numida, come del resto Massinissa, e la connotazione etnica dei personaggi sembra voler rispondere più a realismo storico che non a pregiudizi di sorta. O, meglio, quando l'aspetto corrisponde al ruolo, ciò avviene per esempio nel dualismo femminile fra l'angelica, indifesa e bionda Cabiria e la volitiva, fascinatrice, tormentata Sofonisba, dalle chiome corvine. L'unica caricatura che risente smaccatamente di una mentalità discriminatoria è quella del venale e pavido locandiere Bodastoret, macchietta stereotipata dell'ebreo cui sono riservate per lo più scene comiche, ma anche una chiarissima allusione al secolare pregiudizio cristiano quando vende ai sacerdoti di Moloch, per una manciata di denari che però farà fruttare senza rimorsi, la salvezza di Cabiria, Fulvio e Maciste. La traccia di una mentalità (si spera sempre) passata è ben chiara in questo episodio e nell'immagine leziosa dell'omino con barba caprina e kippah, ma fortunatamente non enfatizzata in maniera esplicita, tanto che Bodastoret custodisce più di un idolo pagano in casa.
Bologna, Cabiria, 04/07/2014 - Cosmopoliti
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