La metamorfosi di Aureliano per Zenobiam
Ancora nel XVIII Caterina la grande di Russia fu soprannominata Zenobia per le sue attitudini di cavallerizza e condottiera e per la sua caratura intellettuale, e di conseguenza la sua capitale San Pietroburgo fu detta anche Palmira Borealis, la Palmira del Nord. Il mito di Zenobia era ancora vivo, anche se ormai Roma non tremava più al nome suo, di Didone, Sofonisba e Cleopatra. E, ironia della sorte, anche un riscatto per Aureliano, che dal libretto di Antonio Marchi per Albinoni (Zenobia regina de' Palmireni, Venezia 1694, leggi qui il libretto), a quello citato del Sertor messo in musica da Anfossi e Paisiello (Zenobia di Palmira, Venezia 1790 e 1799, Napoli 1790, leggi qui il libretto), fino all'Aureliano in Palmira di Felice Romani per Rossini (Milano 1813, leggi qui il libretto) si trova innalzato a novello Tito, vincitore magnanimo che guadagna la fedeltà dell'Oriente perdonando ai ribelli e riaccogliendoli come alleati.