L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

OPERA E BALLETTO

15, 18, 22, 25, 28 settembre 2020

Giuseppe Verdi

La traviata

Direttore Zubin Mehta

In forma di concerto

Personaggi e interpreti

Violetta Valéry Marina Rebeka

Flora Bervoix Chiara Isotton

Annina Francesca Pia Vitale*

Alfredo Germont Atalla Ayan

Giorgio Germont Leo Nucci

Gastone Carlo Bosi

Barone Douphol Fabrizio Beggi

Marchese d’Obigny Costantino Finucci

Dottor Grenvil Alessandro Spina

Giuseppe Brayan Avila Martinez *

Commissionario/Domestico Ernesto Panariello

*Allievi Solisti Accademia Teatro alla Scala

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Maestro del Coro Bruno Casoni

Anche in campo operistico, la Scala ricomincia dai titoli più identificativi della sua storia. Tosca diretta da Riccardo Chailly nell’allestimento di Davide Livermore e La traviata diretta da Zubin Mehta nello spettacolo storico di Liliana Cavani avrebbero dovuto segnare il grande ritorno del Teatro alla Scala in Giappone in settembre. Dopo l’annullamento della tournée a causa della pandemia, La traviata apre il cartellone operistico d’autunno in forma di concerto a Milano, con una dedica particolare di Zubin Mehta. “Sono ben consapevole - scrive il Maestro - di quanto siano stati terribili i momenti che tutti a Milano e alla Scala hanno passato negli ultimi mesi e sono molto felice che i miei colleghi abbiano il coraggio e la forza di riaprire questo meraviglioso Teatro per permettere a tutti di tornare ad ascoltare splendida musica. In questa difficile situazione auguro al nuovo Sovrintendente Dominique Meyer tutto il meglio e tanto successo”. All’attesa per la direzione del Maestro Mehta si aggiunge il prestigio di un cast importante, a cominciare dalla protagonista, Marina Rebeka, che è oggi tra le voci di soprano più richieste dai teatri di tutto il modo: ha cantato la parte di Violetta tra l’altro alla Wiener Staatsoper, al Metropolitan di New York e all’Opéra di Parigi prima di interpretarla alla Scala. Accanto a lei Alfredo è Atalla Ayan, che alla Scala è stato Nemorino con la direzione di Fabio Luisi nel 2015 ed è tra i più apprezzati interpreti della parte nei teatri di tutto il mondo: nei primi mesi del 2021 la canterà al Metropolitan di New York, alla Staatsoper di Amburgo e alla Semperoper di Dresda. Nella stagione della ripartenza scaligera non poteva mancare Leo Nucci, che è stato tra i volti e le voci più identificative degli ultimi decenni di storia scaligera: come Germont lo ricordiamo nel 2007 con Lorin Maazel, nel 2017 con Nello Santi e nel 2019 con Myung-Whun Chung.

La recita del 28 settembre sarà riservata alla Promozione Culturale.

6, 9, 12, 15, 19 ottobre 2020

Giuseppe Verdi

Aida

Direttore Riccardo Chailly

In forma di concerto

Personaggi e interpreti

Il Re Roberto Tagliavini

Amneris Anita Rachvelishvili

Aida Saioa Hernández

Radamès Francesco Meli

Ramfis Dario Russo

Amonasro Luca Salsi

Messaggero Francesco Pittari

Sacerdotessa Chiara Isotton

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Maestro del Coro Bruno Casoni

Riccardo Chailly torna a Aida dopo l’inaugurazione della Stagione 2006/2007 con regia, scene e costumi di Franco Zeffirelli. Questa volta non ci saranno ispirazioni pittoriche e scene monumentali, ma un cast stellare che schiera Saioa Hernández, Anita Rachvelishvili, Francesco Meli e Luca Salsi e la possibilità di ascoltare per la prima volta una versione del terzo atto scoperta pochi mesi fa che getta nuova luce sulla genesi dell’opera. Dalle carte del lascito verdiano di Villa Sant’Agata, consultabili dalla primavera 2019 presso l’Archivio di Stato di Parma, è infatti riemersa la versione originaria dell’attacco del terzo atto di Aida - un centinaio di battute, per circa otto minuti di musica -, ancora priva dell’originale attacco strumentale, dell’aria solistica di Aida “O cieli azzurri”, ma soprattutto con un coro a quattro voci ‘alla Palestrina’ di cui Verdi parla in alcune lettere e di cui s’era persa traccia. In origine Verdi aveva voluto differenziare il linguaggio arcaico e solenne dei sacerdoti egizi da quello dei protagonisti assegnandogli una scrittura neo-palestriniana, a cappella e a quattro voci. Dopo l’interruzione dovuta all’assedio di Parigi, e al conseguente mancato invio al Cairo delle scene che erano state commissionate all’Opéra, Verdi riprendendo in mano il lavoro nell’agosto 1871 giudicò che la soluzione ‘alla Palestrina’ non fosse abbastanza caratteristica e la sostituì con il coro unisono esotizzante che conosciamo. Il ritrovamento dei fogli che Verdi tolse dalla partitura rivela ora due cose: la prima è che questo esordio, espunto e messo da parte, era già completato e addirittura in bella copia; la seconda, che si tratta della stessa musica usata per il «Te decet Hymnus» del Requiem composto nel 1874 in memoria di Alessandro Manzoni. In margine a queste constatazioni l’articolo riflette sulla percezione che nell’Italia verdiana si aveva della musica liturgica e sul rapporto tra musica teatrale e musica da chiesa, anche in relazione ai giudizi non sempre concordi sulla partitura della Messa da Requiem.

La recita del 19 ottobre sarà riservata alla Promozione Culturale.

4, 7, 10, 12, 14, 17 novembre 2020

Giacomo Puccini

La bohème

Direttore Paolo Carignani

Regia e scene Franco Zeffirelli

Personaggi e interpreti

Rodolfo Giorgio Berrugi / Charles Castronovo

Schaunard Giulio Mastrototaro / Mattia Olivieri

Benoit Costantino Finucci

Mimì Marina Rebeka / Angel Blue

Marcello George Petean / Simone Piazzola

Colline Alessandro Spina / Fabrizio Beggi

Alcindoro Alfonso Antoniozzi

Musetta Aida Garifullina / Federica Guida

Parpignol Paolo Antonio Nevi*

Sergente dei doganieri Giorgi Lomiseli*

Doganiere Toni Nežić*

Venditore ambulante Brayan Avila Martinez*

*Allievi Solisti Accademia Teatro alla Scala

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Maestro del Coro Bruno Casoni

Il ritorno all’opera in forma scenica dopo la lunga pausa imposta dalle misure di sicurezza è previsto a partire dal 4 novembre con La bohème di Giacomo Puccini nell’allestimento storico di Franco Zeffirelli; sul podio Paolo Carignani e in scena due cast a dividersi le sei rappresentazioni.

Marina Rebeka veste i panni di Mimì a novembre dopo aver sostenuto a settembre la parte di Violetta in forma di concerto, felice ritorno di un’artista straordinaria per sensibilità e sempre puntigliosa preparazione. Con lei si alterna Angel Blue, che proprio con La bohème aveva debuttato alla Scala nell’edizione diretta da Gustavo Dudamel nel 2015 ma nella parte di Musetta. Giorgio Berrugi, che il pubblico ricorda in titoli verdiani come Rigoletto con Dudamel, la Messa da Requiem diretta da Zubin Mehta e Simon Boccanegra diretto da Myung-Whun Chung oltre che nella Fledermaus, divide le recite di Rodolfo con Charles Castronovo, uno dei più eleganti tenori lirici del panorama internazionale, che con questa parte fa il suo debutto in scena alla Scala. Ma tutti i personaggi di questa Bohème hanno voci importanti: come Marcello si ascoltano George Petean, che alla Scala è stato il generale romano Ezio nell’Attila inaugurale della Stagione 2018/2019, e Simone Piazzola, recentemente intervenuto a sostituire l’indisposto Luca Salsi nel primo concerto da camera al Piermarini dopo i mesi di chiusura, ma già ascoltato in Don Carlo e Simon Boccanegra. Schaunard ha le voci diGiulio Mastrototaro, rivelazione del recente Turco in Italia scaligero nella parte di Geronio, e di Mattia Olivieriche questa estate ha entusiasmato nel debutto come Don Giovanni a Macerata. Uno sguardo particolare meritano infine le due interpreti di Musetta: debutta infatti al Piermarini Aida Garifullina, nata a Kazan nel 1987 e cresciuta fino a diventare un’autentica diva all’Opera di Vienna ma anche negli altri grandi teatri europei. Con lei si alterna un’altra debuttante: la giovanissima Federica Guida, vincitrice del Concorso di Portofino del 2019.

Sul podio il direttore e pianista milanese Paolo Carignani, che alla Scala ha debuttato con Alì Babà e i 40 ladroni di Cherubini per il Progetto Accademia e che è accreditato tra i più autorevoli specialisti del repertorio italiano nei grandi teatri europei; tra i suoi prossimi impegni Nabucco e Rigoletto a Vienna, Macbeth ad Amburgo e La traviata a Ginevra.

La recita del 17 novembre sarà riservata alla Promozione Culturale.

23, 24, 26 settembre; 2 ottobre 2020

Gala di Balletto

Omaggio alla danza in occasione della ripresa delle attività di Balletto alla Scala

Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Étoiles

Svetlana Zakharova

Roberto Bolle

Artista ospite

Alessandra Ferri

Direttore

David Coleman

Orchestra del Teatro alla Scala

Occasione per soddisfare il desiderio di danza, di spettacolo e di alta qualità, nello spirito di riunire le eccellenze del balletto, i Gala di Balletto alla Scala sono una tradizione che porta in scena i titoli più amati, i virtuosismi, firme coreografiche e musicali di prim’ordine, in omaggio al pubblico e alla storia del balletto attraverso i suoi protagonisti. E mai come questa volta l’omaggio è davvero profondo e sentito: con queste serate il Balletto della Scala riabbraccia il suo palcoscenico e il suo pubblico dopo tanti mesi e lo fa attraverso un inanellarsi di passi a due e assoli, con i suoi primi ballerini, i solisti e gli artisti del Corpo di Ballo e con le sue étoiles: Svetlana Zakharova e Roberto Bolle - che riporterà in scena sul mitico tavolo rotondo la potente sensualità e la trascinante intensità del balletto-icona di Béjart sul Boléro di Ravel - e con la straordinaria presenza di una artista che alla Scala ha indissolubilmente legato il suo nome: Alessandra Ferri. Quattro serate per un omaggio alla danza, alle emozioni che trasmette, alla profonda e vibrante connessione che si instaura, nel momento unico e irripetibile della performance dal vivo, tra interprete e spettatore, tra musica e movimento, al profondo desiderio di espressione artistica che in questi mesi ha proiettato la Compagnia verso la ripresa delle attività nel suo Teatro.

29, 30 ottobre;

3, 5, 6, 11 (riservata alla Promozione Culturale), 13, 18 novembre 2020

Adolphe Adam

Giselle

Coreografia

Jean Coralli – Jules Perrot

Ripresa coreografica

Yvette Chauviré

Scene e costumi

Aleksandr Benois

rielaborati da Angelo Sala e Cinzia Rosselli

Direttore

David Coleman

Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala

Produzione Teatro alla Scala

Una storia d’amore, tradimento e redenzione, tra gioiose feste contadine e il bianco stuolo di willi, affascinanti quanto spietate: Giselle, balletto romantico per eccellenza, continua a commuovere il pubblico con la sua storia delicata, a coinvolgerlo grazie alla tecnica e alla sensibilità dell’interpretazione dei protagonisti, nel contrasto fra un mondo solare e un regno oscuro e terribile, popolato di spiriti. Giselle e il principe Albrecht sono ruoli paradigmatici nel repertorio classico: i protagonisti, nello sviluppo coreografico, sono chiamati a variare il registro tecnico-espressivo dall’allegria alla disperazione, dalla scanzonata padronanza di sé alla consapevolezza che la vita non ha scopo senza amore. Giselle racchiude tutti gli elementi del balletto romantico, li esalta in una storia universale e in una struttura esemplare della tradizione, arricchito dall’allestimento di Aleksandr Benois che è parte del repertorio scaligero. Il Corpo di Ballo porta di nuovo in scena l’indimenticabile coreografia di Coralli-Perrot nella ripresa di Yvette Chauviré, che proprio con la cura e la raffinatezza di ruoli come Giselle ha esaltato la tradizione classica in tutta la sua purezza e consegnato la sua fama al mondo. La sua versione, per la prima volta alla Scala nel 1950, la vide proprio nel ruolo della sfortunata giovane di campagna che sognava l’amore e amava danzare. Protagonista delle recenti stagioni scaligere e delle tournée internazionali, Giselle viene messa in scena anche come omaggio a Yvette Chauviré, straordinaria artista recentemente scomparsa.


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